Sicilia: Musumeci scrive a Presidente Ars, aboliamo voto segreto
Palermo, 20 mar. (AdnKronos) - "Aboliamo il voto segreto all'Assemblea regionale siciliana. E' una questione di etica, di trasparenza e di rispetto verso gli elettori”. Lo chiede il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una lettera inviata al presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, "mantenendo fede a un impegno già preannunciato alla vigilia delle elezioni". “Come Le è noto, da lungo tempo e da più parti - accademiche, dottrinarie, politiche - e, non ultime, varie e diffuse espressioni della pubblica opinione - si legge nella nota di Musumeci -viene postulata l'abolizione o, almeno, il drastico ridimensionamento del ricorso al voto segreto anche nell'ambito dell'Assemblea Regionale Siciliana da Lei presieduta. Il voto segreto - come Le è noto - si è via via trasformato nella principale arma dei “franchi tiratori”, ovverosia dei parlamentari che tradiscono un impegno assunto apertamente e altrettanto apertamente dichiarato”. “Nella attualità della fase politica - continua il presidente - ad alcuno può sfuggire come la stragrande maggioranza dei Cittadini siciliani reclami assoluta trasparenza e coerenza di condotte politiche e parlamentari dai suoi rappresentanti, ai quali richiede prese di posizione nitide e riconoscibili e non certo proditorie “imboscate” d'Aula. Non comprenderlo costituirebbe grave ritardo culturale e politico”. “Non sussistendo alcun ostacolo di ordine costituzionale e nemmeno più semplicemente ordinamentale – conclude Musumeci - Le formulo, Onorevole Presidente, la richiesta di volere valutare la necessità di avviare il procedimento parlamentare - a mio avviso non più procrastinabile - finalizzato alla modifica del Regolamento interno dell'Assemblea Regionale Siciliana, nella parte in cui prevede ancora il ricorso al voto segreto, limitandolo a casi ove siano da decidere soggettivi diritti personali. Confidando nella Sua sensibilità verso un tema tanto attuale e largamente condiviso, auspico un iter parlamentare consapevole e celere e rimango in attesa di riscontro”.