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Migranti, quanto poco spende l'Ue

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Roma, 21 mar. (AdnKronos) - Per l'accoglienza degli immigrati sul territorio italiano l'Unione europea nel 2016 ha contribuito con finanziamenti pari a 46,8 milioni di euro che rappresentano soltanto il 2,7% rispetto all'onere, gravato sul bilancio dello Stato. A rilevarlo è la Corte dei conti in un comunicato sulla gestione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo (2103-2016), destinato alla "prima accoglienza" degli immigrati. Il Fondo, gestito dal Ministero dell'Interno, "senza includere i costi cosiddetti 'indiretti', ha registrato impegni finanziari per complessivi 1,7 miliardi di euro". "A ciò deve aggiungersi che per il Paese il costo delle mancate ricollocazioni di migranti negli altri stati europei, alla data del 15 ottobre 2017, ammonta a non meno di 762,5 milioni" rileva la Corte dei conti. Per l'accoglienza degli immigrati sul territorio italiano, nel 2016, il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo, gestito dal Ministero dell'interno, senza includere i costi cosiddetti "indiretti", ha registrato impegni finanziari per complessivi 1,7 miliardi di euro. Con il fenomeno dell'immigrazione dai Paesi extra Ue nell'ultimo quadriennio, il ministero dell'Interno è stato impegnato a gestire quasi la metà (297.646) di tutte le richieste di asilo presentate negli ultimi venticinque anni (complessivamente, dal 1990 ad oggi sono state presentate 641.320 domande). Nel 2016, 123.600 persone hanno presentato domanda di asilo e quelle esaminate dalle apposite commissioni sono state 91.102: di esse, circa il 56%, provenienti da “migranti economici”, è stato respinto ed il 4% cento ha riguardato soggetti che si sono resi irreperibili. Delle domande accolte (36.660), solo il 13% ha avuto come esito il riconoscimento dello status di rifugiato, mentre il 35% ha riguardato soggetti cui è stata riconosciuta una protezione sussidiaria ed il 52% una protezione umanitaria. La maggior parte delle regioni (dieci), per il 2015, ha registrato costi che sono da ricomprendersi in un range che va dai 30 ai 35 euro pro capite e pro die.

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