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Mafia: le mani dei boss su patrimonio artistico Nebrodi, tre arresti nel messinese (3)

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(AdnKronos) - La donna, citata come la “signorina” è stata identificata proprio in Maria Rampulla, deceduta nel maggio del 2016, sorella di Pietro (condannato per essere l'artificiere della strage di Capaci ed all'epoca dei fatti detenuto) e di Sebastiano, storico capo della “famiglia di Mistretta” deceduto nel 2010. Gli ulteriori due complici sono stati identificati in Giuseppe Lo Re, detto Pino, personaggio ritenuto vicino all'associazione mafiosa e colpito da una misura di prevenzione personale e patrimoniale nel 2015 e dalla zia di questi, Isabella Di Bella, una cartomante di Acquedolci, la quale, sfruttando i rapporti di amicizia intrattenuti con la moglie dell'imprenditore, aveva saputo della sua partecipazione alla gara di appalto a Mistretta ed aveva proposto ai coniugi l'intervento del nipote che era persona influente a Mistretta ed in grado di intervenire in favore dell'imprenditore, organizzando loro nella circostanza un incontro con questi nel suo Night Club. Lo Re, a sua volta, in occasione di questo incontro indicava Tamburello Vincenzo come persona a cui i due coniugi potevano fare riferimento a Mistretta. Solo successivamente, molti mesi dopo quando ormai le indagini avevano in gran parte dipanato la vicenda, l'imprenditore, superati i timori che gli inculcavano i soggetti coinvolti nell'estorsione, formalizzava la denuncia integrando le prime sommarie indicazioni fornite ai Carabinieri con ulteriori dettagli che hanno permesso di ricostruire completamente la vicenda. Inoltre le indagini avviate, hanno permesso di accertare come Giuseppe Lo Re, in ragione della sottoposizione ad una misura di Prevenzione personale e patrimoniale, al fine di sottrarsi ad eventuali ulteriori provvedimenti ablativi, attraverso ben 11 complici ( di cui cinque di cinque stranieri) che nel tempo si sono prestati a fare da teste di legno alle sue attività economiche – tutti colpiti dalla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla P.G. – , gestisse di fatto due night Club, uno a Torrenova (Messina) ed uno a Nicosia (Enna), un lido balneare nel Comune di Santo Stefano di Camastra ed un'attività di compravendita di auto usate esercitata principalmente attraverso la vendita on line. In particolare, l'attività investigativa "ha consentito di accertare che Lore disponeva dei conti correnti bancari delle società ancorché formalmente intestati ai fittizi titolari nonché come lo stesso gestisse quotidianamente i suoi night club occupandosi personalmente del reclutamento e del pagamento delle ragazze impiegate". Sui beni è intervenuto il provvedimento di sequestro preventivo che ha colpito tutti i compendi aziendali, i conti correnti personali dei prestanome e delle ditte oltre a numerosi veicoli e locali acquisiti con i proventi degli illeciti guadagni in virtù dell'evidente sproporzione con i redditi dichiarati.

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