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Maltempo: prete, insopportabile rimpallo responsabilità, serve giustizia

AdnKronos
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Palermo, 6 nov. (AdnKronos) - "Certo, è lecito e forse anche doveroso, che anche ci si interroghi a tutti i livelli per cercare di dare una spiegazione a quello che appare inspiegabile e, comunque, inaccettabile. Ma speriamo vivamente che lo si faccia non per alimentare inutili polemiche o favorire il ben noto e insopportabile rimpallo di responsabilità, quanto per rendere giustizia, nella verità, a chi non c'è più e porre i necessari provvedimenti affinché si eviti il ripetersi di tali eventi". E' un passaggio dell'omelia del vicario generale, monsignor Giuseppe Oliveri, durante le esequie delle nove vittime dell'alluvione di Casteldaccia. "Tuttavia, non è questo il momento e neppure il luogo per tali considerazioni - ha aggiunto -. Noi non siamo qui per compiere un gesto di umana convenienza, ma per manifestare a questa famiglia, colpita così duramente, tutta la nostra solidarietà, tutta la nostra partecipazione. Sì fratelli e sorelle, soprattutto per questo siamo qui: per riaffermare la nostra fede nella risurrezione e nella vita eterna e per pregare, perché solo la fede e la preghiera in certi momenti possono sostenerci e possono costituire un riparo per l'animo comprensibilmente esasperato". Per monsignore Oliveri "la lezione che ci viene dalla morte e, soprattutto da una morte improvvisa" è quella di "prepararsi all'incontro con il Signore, in qualunque momento esso avverrà, con le lampade della nostra fede sempre accese. Vogliamo credere che anche per questi nostri fratelli e sorelle, chiamati improvvisamente a chiudere la loro giornata terrena, si sarà aperta la porta della vita, della vita senza fine, della vita eterna".

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