Legale diritti umani: "A rischio anche assistenza pediatrica"
Palermo, 8 gen. (AdnKronos) (di Elvira Terranova) - "Allo stato, se non interverranno correttivi, con l'applicazione del Decreto Sicurezza, i richiedenti asilo saranno sprovvisti dell'assistenza del Servizio sanitario nazionale, quindi non potranno avvalersi del medico di famiglia, delle prestazioni sanitarie di base e l'unica assistenza medica sarà quella avviata tramite pronto soccorso o codice Stp, straniero temporaneamente presente. Tutto questo rischia di intasare i pronto soccorso. Questo può danneggiare soprattutto i bambini che non avranno più assistenza pediatrica, o la mancata iscrizione anagrafica del richiedente asilo". A lanciare l'allarme, in un'intervista all'Adnkronos, è l'avvocato Giorgio Bisagna, legale si occupa di diritti umani e Presidente dell'Associazione Avvocati Dei Diritti Umani (Adduma). "Penso anche agli aspetti amministrativi relativi al collocamento dei richiedenti asilo - spiega il legale - se non c'è iscrizione anagrafica come ti iscrivi al collocamento? Non puoi prendere la patente. Insomma, sei escluso dalla vita civile". "Qui non stiamo parlando di pochi mesi ma le procedure per una richiesta di asilo possono durare anche due o tre anni - dice l'avvocato Bisagna - Dopo la scuola dell'obbligo non ti puoi iscrivere alle superiori o ai corsi di formazione professionale". Poi, l'avvocato Giorgio Bisagna, sottolinea anche che, in realtà "non è che c'è un divieto di iscrizione anagrafica esplicito per i richiedenti asilo", ma "è stata abrogata la norma che prevedeva esplicitamente l'iscrizione, però sono state mantenute le norme precedenti. Ci sono più di due norme in conflitto tra loro". Insomma, "non c'è il divieto di iscrizione anagrafica esplicito. Anche perché viene mantenuto l'articolo 6 del Testo unico". "L'empasse è che loro 'toccano' il decreto sulla protezione internazionale, ma senza entrare nell'ambito del regolamento che disciplina l'iscrizione anagrafica - spiega ancora l'avvocato Bisagna - La questione più grave: i servizi non vengono garantiti. A cominciare dall'iscrizione al servizio sanitario. L'iscrizione all'anagrafe serve ad avere il medico di famiglia e le prescrizioni erogate dal Servizio sanitario nazionale. Sono garantiti i servizi di emergenza, quindi il richiedente asilo dovrà passare dal Pronto soccorso. Il problema è che l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale è obbligatoria per tutti coloro che hanno un permesso di soggiorno e una residenza anagrafica".