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Migranti: prefetto Piantedosi a pm, 'vertice sherpa Bruxelles? Una presa in giro'

AdnKronos
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Palermo, 24 gen. (AdnKronos) - "Intanto c'è stata questa riunione a Bruxelles che finisce in maniera assolutamente, come dire, inaccettabile... un assoluto nulla di fatto, rispetto a tutte le interlocuzioni che avevamo avuto con la Commissione Europea fino a quel momento, addirittura un passo indietro". A parlare è il prefetto Matteo Piantedosi, capo di gabinetto del ministero dell'Interno, che l'8 novembre scorso viene ascoltato dal Tribunale dei ministri. Il riferimento alla riunione del 24 agosto scorso a Bruxelles tra gli sherpa per discutere proprio di immigrazione nei giorni caldi della Diciotti. Il pressing sull'Europa con i migranti bloccati a bordo della Diciotti nel porto di Catania non ottiene però gli esiti sperati. "La Commissione Europea ci fa avere un Draft, mai formalizzato - racconta Piantedosi ai magistrati -, addirittura voleva che in tutto questo diventasse una regola generale ma che la suddivisione delle persone sbarcate avesse carattere volontario per gli Stati membri innanzitutto, che comunque la regola generale a cui ci si sarebbe dovuto attenere in futuro era quella del Paese più vicino, cioè l'Italia. L'Italia doveva diventare come piattaforma di sbarco e che per di più non si potesse derogare alle regole di Dublino, quindi la distribuzione avrebbe potuto riguardare solo coloro i quali avevano titolarità di protezione internazionale. Il che vuol dire che a valle di un processo che da noi dura almeno 2-3anni…che riguarda il 7 per cento delle persone… la prendemmo francamente per una presa in giro".

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