Reddito di cittadinanza, niente ressa a Palermo
Palermo, 6 mar. (AdnKronos) - L'assedio, almeno fino a questo momento, a Palermo non c'è stato. Niente ressa davanti alle sedi di Caf o degli uffici postali nel capoluogo siciliano di cittadini che presentano le domande per ottenere il reddito di cittadinanza. Fin dalle prime ore del mattino si era capito che la folla annunciata non ci sarebbe stata. File ordinate, o addirittura niente file in alcuni Caf o alle poste. "Fino ad ora sono arrivate solo una decina di richieste - spiega ll'Adnkronos Gino Ridulfo, responsabile del Caaf Cgil di Palermo di piazza Marina - Molti chiedono quanto gli spetta, ma quasi tutti sanno come funziona e hanno tutti i documenti che servono per accedere l reddito di cittadinanza. Ci aspettavamo un flusso maggiore, ma in ogni caso siamo attrezzati. Non ci facciamo, però, ingannare dalla presenza così lieve di persone. Sono convinto che già più tardi o nei prossimi giorni, saranno molti di più. Se ci sono i presupposti aumenteremo anche il personale agli sportelli. Anche se fino ad ora non è necessario". In un Caf del centro storico, a pochi passi da via Maqueda, tra negozi e di mobili usati e un pub gestito da stranieri, alle undici del mattino la serranda è ancora chiusa. "Sta arrivando il responsabile - dice una signora con il carrellino della spesa vuoto - Mio marito è invalido al 100 per cento da quindici anni e io non lavoro. Mi arrangio con qualche lavoretto, ma ho bisogno di quel reddito di cittadinanza. Dannatamente bisogno...". Ma un anziano, Pietro Monaco, le punta il dito e le dice: "Questi sono furbi, perché è un finto reddito di cittadinanza. Appena la mandano a cento km di distanza voglio vedere se lascia suo marito a letto da solo. E se rifiuta soldi addio". Altri si appassionano a questa conversazione e di partecipano. Nel frattempo arriva Gianni Mazzola che gestisce il Caf. Fuori dal portone c'è un foglio con una quindicina di nomi appesi. "Sono i turni", spiega un giovane che è qui per chiedere il reddito di cittadinanza. "Mi spetta- taglia corto - sono disoccupato". Mazzola, prende la lista e la mette sulla scrivania. "Apparentemente non c'è confusione - spiega - intanto vediamo la lista e ci attrezziamo". A qualche centinaio di metri di distanza, in via Papireto, c'è un altro Patronato Caf, Fenapi, gestito da Giusi Lonardo. Anche qui niente fila. Ma solo una decina di persone sedute in attesa del loro turno. "Molti sono qui per chiedere informazioni - dice - altri hanno le idee chiare. Nelle scorse settimane ho spiegato a coloro che chiedevano informazioni come funziona il reddito di cittadinanza. Sono preparati...".