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Usa: omicidio Calì, chi era 'Franky Boy' l'ambasciatore di Cosa nostra americana

AdnKronos
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Palermo, 14 mar. (AdnKronos) - Gli inquirenti lo consideravano 'l'ambasciatore' di Cosa nostra americana perché il suo compito era quello di mettere ordine nei rapporti tra le famiglie mafiose di Palermo. Ma chi era Francesco Paolo Augusto Calì, meglio conosciuto a Brooklyn come Frank Calì o Franky Boy, nato il 26 marzo 1965? Gli investigatori che dieci anni fa coordinarono la maxi inchiesta 'Old Bridge' che portò in carcere i boss del nuovo patto Italia-Usa, ritengono che si tratti di un personaggio "di grosso calibro". Calì era considerato un "wiseguy", cioè un uomo d'onore della famiglia Gambino. Dopo la condanna all'ergastolo di Peter Gotti sarebbe stato lui il capo dello storico clan mafioso di New York. Calì, che nella notte è stato raggiunto da almeno sei colpi di arma da fuoco da un uomo che prima di fuggire a bordo di un'auto blu gli è pure passato sopra, quasi come a volere sottolineare l'ultimo sfregio, era nato a New York da genitori di Palermo. Era sposato con Rosaria Inzerillo, della omonima famiglia mafiosa, da cui ha avuto due figli. "Franky boy" era stato inserito nel quadro di comando della famiglia dopo l'arresto dei fratelli John e Joe Gambino e Jackie D'Amico. Fino al 2008, quando la Dda di Palermo portò a termine l'inchiesta 'Golden Bridge', Frank Calì era considerato l'uomo dal volto misterioso.Un personaggio invisibile che tutti volevano incontrare e al quale tutti rivolgevano una preghiera. Insomma, l'astro nascente della mafia americana. "Già nel gennaio del 1997 una fonte attendibile dell'Fbi riferisce che Calì Frank, conosciuto anche come Franky Boy, è stato combinato nella famiglia Gambino", scrivevano i poliziotti della prima Divisione del servizio centrale operativo e della Squadra mobile di Palermo nel loro rapporto sul nuovo patto mafioso fra Palermo e New York. A fare il suo nome è, tra i primi, Frank Fappiano che nel 1999 decide di collaborare con la giustizia. Qualche anno dopo un altro collaboratore, Michael Di Leonardo, racconta all'Fbi che Franky Boy avrebbe avuto un ruolo importante in Cosa Nostra di New York.

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