Pfas: Zaia, 'una tragedia di portata nazionale, chi inquina deve pagare'
Venezia, 28 mar. (AdnKronos) - "Quella dei Pfas è una tragedia di portata nazionale e chi inquina deve pagare. Ringrazio il professor Foresta perché con le sue parole, da una posizione scientifica di assoluto livello ed indiscutibile esperienza pone all'attenzione generale il dramma legato all'inquinamento delle sostanze perfluoroalchiliche. Una tragedia ecologica che non riguarda solo le singole zone ma è di dimensione nazionale”. Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia accoglie le dichiarazioni del professor Carlo Foresta, docente dell'Università di Padova, in cui sottolinea la necessità di estendere l'emergenza sanitaria legata ai Pfas dal Veneto a tutta Italia. “Quella dei Pfas – prosegue il Governatore – è una vera emergenza ecologica nazionale, pari a quella legata alla diossina che colpì Seveso nel 1976, e da tempo ormai ci pone di fronte al fatto di non riguardare solo la nostra regione. Il Veneto, forse, ha un solo motivo per essere considerato l'unico protagonista di questa vicenda: quello di essersi attivato per primo, e per ora unico, creando un laboratorio che è diventato un riferimento per tutti gli altri territori colpiti dal problema; quello di aver imposto il limite zero ai Pfas, ancora in assenza di una legislazione nazionale o europea; di aver avviato presso la Procura un'azione di responsabilità nei confronti dell'azienda produttrice, ma soprattutto di aver organizzato quella che è forse la più massiccia azione di screening sanitario in Italia per un caso di inquinamento”. “Di fronte a questa emergenza – conclude il Presidente – rimangono ancora dei nodi irrisolti. Oltre ai limiti posti dal Veneto non sappiamo ancora nulla di cosa accadrà a livello nazionale e internazionale. Soprattutto, rimane l'obbiettivo di perseguire i responsabili di questa vera tragedia ambientale per dare non solo una risposta sanitaria a migliaia di famiglie che temono per i loro figli ma soprattutto un risarcimento che la legge impone in capo a chi inquina”.