Palermo: morì a 48 anni per un ascesso dentale, inchiesta Procura (2)
(AdnKronos) - Passano altri due giorni, e il 28 marzo, Massimiliano Pace, le cui condizioni di salute sono ulteriormente peggiorate, torna in ospedale a causa del persistere della febbre alta. I medici lo dirottano verso l'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani per ulteriori esami, dove arriva con difficoltà respiratorie, sempre più debole, e febbre altissima. Ha anche un edema. Qui, i medici si accorgono che le piastrine sono bassissime. Altro emocromo. Che conferma un serio problema piastrinico. La febbre intanto sale a 40 e mezzo. "L'otorino si rende conto che la situazione è brutta e cominciano a fare ulteriori cure antibiotiche, l'indomani mattina mio fratello viene trasportato in terapia intensiva poi trasportato in elisoccorso, all'ospedale Civico, ma è già in setticemia e choc settico", racconta Gianluca Pace. Al Civico di Palermo viene ricoverato in Rianimazione. Di notte viene sottoposto a un intervento chirurgico e il 3 aprile altro intervento. Il 10 aprile, dopo altri giorni trascorsi soffrendo e con la febbre alta, Massimiliano muore. Nel linguaggio crudo medico il consulente marsalese è morto per "Fascite necrotizzante odontogena con mediastinite. Shock settico. Mofs". I parenti di Massimiliano Pace non si rassegnano alla morte del congiunto e presentano una denuncia-querela. A seguirli l'avvocato Stefano Pagliai del Foro di Firenze. Mentre per la causa civile i familiari vengono seguiti dall'avvocato Bruno Sgromo del Foro di Roma che si dedica da anni a controversie riguardanti la malasanità. Viene così aperta una inchiesta, giunta adesso alla chiusura.