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Corruzione: pm, 'tutti bussavano alla porta di Montante'

AdnKronos
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Palermo, 23 apr. (AdnKronos) - "Alla porta di Montante bussavano tutti". Così, i pm del processo all'ex presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, nel corso della requisitoria prima di chiedere la condanna a dieci anni e mezzo di carcere. Il Procuratore Amedeo Bertone, i pm Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso, durante la requisitoria di oggi, la quinta udienza, hanno parlato di una "genuflessione per il 'tengo famiglia'", nel senso che molti degli imputati, tra cui appartenenti alle forze dell'ordine, si sarebbero piegati per "sistemare parenti, fratelli, mogli e figli". l pm Maurizio Bonaccorso, durante la requisitoria, parlando della posizione dell'ex comandante della Guardia di Finanza di Caltanissetta Gianfranco Ardizzone e del suo presunto scambio di favori con l'ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante, aveva ribadito, nelle scorse udienze, indicando anche le intercettazioni telefoniche inserite negli atti dell'inchiesta, come il colonnello Ardizzone, tramite Montante, avrebbe ottenuto il trasferimento dalla Dia di Reggio Calabria a quella di Caltanissetta e un posto di lavoro al Confidi per la figlia Giuliana. Ad Ardizzone viene contestato anche di avere effettuato controlli fiscali “favorevoli”, insieme al comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza Ettore Orfanello, nei confronti dell'imprenditore Massimo Romano, leader di una catena di supermercati in Sicilia. Visite fiscali più rigorose invece sarebbero state effettuate nei confronti di altri operatori economici che Montante riteneva “nemici” del suo sistema.

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