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Migrante rischia espulsione e missionario fa sciopero fame: "Non ha commesso reati"

AdnKronos
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Palermo, 29 apr. (AdnKronos) - Un immigrato che da anni vive presso la 'Missione Speranza e Carità' di Biagio Conte rischia l'espulsione e il missionario laico che lo ospita ha annunciato uno sciopero della fame e ha lanciato un appello alle istituzioni. "Una grande ingiustizia si sta compiendo nei confronti di un carissimo fratello della Missione 'Speranza e Carità' di Palermo - spiegano dalla Missione di via Archirafi- Si chiama Paul, vive in Missione da oltre 10 anni e ha sempre vissuto con grande spirito di servizio, di generosità e di onestà. In Africa, nel suo paese di origine, era un idraulico e a Palermo ha donato il suo servizio a tutti i fratelli della Missione. Ha riparato impianti idraulici abbandonati all'incuria da decenni, ha aiutato tanti fratelli italiani e stranieri che dormivano per strada. Ha riparato i bagni della grande casa che è la Missione. Si è reso sempre amico di tutti. Adesso un provvedimento che non capiamo vorrebbe espellerlo dall'Italia". "Fratel Biagio con una sofferenza grande si è messo accanto a Paul e non vuole lasciarlo neanche un momento - spiegano dalla Missione - Paul è stato invitato a mettere la firma in polizia a Brancaccio come uno che ha commesso un reato. Fratel Biagio gli starà accanto a tutti i costi. Fratel Biagio stamattina si è sistemato in un luogo molto significativo per tutti noi Palermitani a causa di un martirio. Si trova a Brancaccio nel luogo dove è stato ucciso il Beato Pino Puglisi e da lì sta lanciando un appello disperato perché si possa aiutare Paul. Non mangerà, pregherà, non si muoverà da li finché non si farà giustizia verso Paul". Ecco il messaggio scritto fra le lacrime stanotte da Fratel Biagio: "Fratel Biagio ferito nel più profondo del cuore si rivolge alle autorità italiane affinché mi liberino Paul non lo ammanettate! Non lo arrestate! Non lo rimpatriate! Attenzione! Non è un delinquente. È un disperato. In 10 anni di permanenza nell'Italia non ha mai commesso un reato. È una persona giusta. Non potete condannare un giusto. Questa ingiustizia ritornerà male per tutta la nostra società. Lancio un disperato appello. Chiedo aiuto al nostro Papa Francesco, al nostro presidente della Repubblica, al nostro sindaco di Palermo, ai sindaci d'Italia. Chiedo aiuto al Presidente della Regione e a tutte le regioni d'Italia, chiedo aiuto al prefetto di Palermo e al giudice di pace, chiedo aiuto al questore di Palermo, chiedo aiuto al nostro vescovo di Palermo e a tutti i vescovi. Chiedo Aiuto alle parrocchie e a tutti i sacerdoti e alle missioni e alle associazioni, a tutti i cittadini italiani". Il decreto di espulsione per Paul è stato emesso dal Prefetto lo scorso 26 aprile e il giorno stesso il Questore Renato Cortese, come prevede la legge, ha firmato il provvedimento di accompagnamento alla frontiera per l'idraulico. "Paul non ha commesso alcun reato - dice Riccardo Rossi della Missione Speranza e Carità, vive in Italia da 17 anni e alla Missione da dieci. E non ha mai commesso nessuna infrazione. Non capiamo perché questo decreto di espulsione".

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