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Falcone: sorella giudice, 'ministri rappresentano lo Stato e devono esserci'

AdnKronos
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Palermo, 22 mag. (AdnKronos) - "Queste sono beghe di piccola entità. I ministri vengono, come sono venuti ogni anno, a prescindere dal governo. Rappresentano il momento in cui lo Stato è presente e questo non può non esserci". Così Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone e sorella del giudice Giovanni Falcone, commenta all'Adnkronos le parole del presidente della commissione regionale Antimafia Claudio Fava che, con un post su Facebook, fa sapere che domani, in occasione del 27° anniversario della strage di Capaci, non parteciperà alle celebrazioni in aula bunker. "Preferisco andare a Capaci, preferisco stare assieme a chi non ama le messe cantate sui morti - scrive Fava - Domani ci saranno i ministri romani, gli unici che avranno titolo per parlare (con la loro brava diretta televisiva) e per spiegarci come si combatte cosa nostra. Cioè verranno loro, da Roma, per spiegarlo a noi siciliani". E aggiunge: "Il mio problema non è che invitino Salvini, il mio problema è che chiedano a lui di dire e a noi di ascoltare. Fossi io la sorella di Giovanni Falcone avrei chiesto a Salvini di venire e di tacere. Di ascoltare e di prendere appunti". "Non c'è nessuno che viene a parlare - sottolinea Falcone - I ministri ci sono perché devono esserci, rappresentano lo Stato che viene a commemorare i suoi caduti, i caduti della Polizia". Per quanto riguarda la scelta degli interventi, la sorella del giudice precisa che è stata operata dalla Rai che cura la diretta e taglia corto: "Sono beghe di piccola entità. Se Fava vuole andare a Capaci, mi fa piacere. Ognuno fa ciò che vuole".

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