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Da Palermo l'Appello all'Europa della Conoscenza

AdnKronos
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Palermo, 23 mag. (AdnKronos) - “Noi donne e uomini che lavoriamo, studiamo, facciamo ricerca all'Università di Palermo ci rivolgiamo ad altre donne, uomini, giovani delle Università europee per chiedere loro di costruire, insieme, un grande spazio di riflessione e azione che ponga al centro dell'attenzione i temi dei diritti e dell'eguaglianza delle persone, e delle persone migranti in particolare, e che guardi anche ai diritti delle generazioni future". E' l'appello dell'Europa della Conoscenza arrivata al termine del convegno 'Migrare' organizzato dall'Università di Palermo. "Crediamo importante che questo appello parta dalla nostra Università poiché la Sicilia è stata ed è teatro primo dell'emigrazione e dell'immigrazione. Abbiamo coscienza e consapevolezza della grave violazione della dignità umana di tante migliaia di donne e uomini, giovani e bambini migranti che hanno cercato di sbarcare nei nostri porti e di quelli che vi sono riusciti - si legge - Conosciamo anche le ragioni per cui tanti, troppi, altri giovani, del Sud dell'Italia e dell'Europa, migrano in un altrove indefinito, alla ricerca di una vita diversa da quella che la loro terra d'origine può offrire. Abbiamo, quindi, piena consapevolezza di quanto il Mediterraneo sia uno dei luoghi centrali nei quali si sta disegnando il futuro, non solo dell'Europa". "Crediamo che il ruolo dell'Università sia di contribuire alla costruzione di una conoscenza solida, che rifugga da slogan e semplificazioni e sia fondata su dati certi e su processi di ragionamento appropriati. Tale conoscenza critica, caratterizzata dall'indagine razionale e dal rifiuto dei linguaggi dell'odio e della paura, è l'unico strumento affidabile per assicurare scelte giuste in merito alle politiche migratorie, scelte che garantiscano i diritti inviolabili degli esseri umani e favoriscano l'accoglienza del diverso e dello straniero, creando al contempo le condizioni per la migliore affermazione dei giovani nel Sud dell'Europa così come nel resto del mondo. Perciò riteniamo sia nostro compito promuovere e sostenere tanto la massima circolazione quanto il confronto più aperto degli studenti, dei ricercatori e delle idee nei sistemi scolastici e universitari di tutto il mondo".

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