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Mafia: processo trattativa, Corte 'dubbi su autenticità papello' (2)

AdnKronos
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(AdnKronos) - Anche il gup del Tribunale Marina Petruzzella, che aveva assolto l'ex ministro Calogero Mannino nel processo stralcio sulla trattativa Stato-mafia, aveva parlato del 'papello' come "frutto di una grossolana manipolazione" di Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo e teste principale del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Ciancimino "lo ha fornito solo in fotocopia senza dare di ciò alcuna motivazione plausibile, posto che la circostanza che si trovasse in cassaforte all'estero non avrebbe impedito la consegna dell'originale; - scriveva il gup nelle motivazioni dell'assoluzione- ed è evidente che le fotocopie, con l'uso di carte e inchiostri datati, impediscano l'accertamento delle epoche degli originali, oggetto della copiatura; non ha voluto rivelare chi gli avesse spedito il papello dall'estero, come da lui sostenuto, né perché non potesse dirlo ai pm e ha detto di non conoscerne l'autore". "E naturalmente - stigmatizzava il giudice - non si può non sottolineare come il castello accusatorio si sia fondato su documenti prodotti da Massimo Ciancimino in semplice fotocopia e non in originale". In primo grado erano stati condannati tutti gli imputati, fatta eccezione per l'ex Presidente del Senato Nicola Mancino. Condannato a dodici anni di carcere gli ex vertici del Ros Mario Mori e Antonio Subranni. Stessa pena per l'ex senatore Dell'Utri e Antonino Cinà, medico fedelissimo di Totò Riina. Otto gli anni di detenzione erano stati inflitti all'ex capitano dei carabinieri Giuseppe De Donno, ventotto quelli per il boss Leoluca Bagarella. Per il cognato dei capo dei capi, dunque, una pena superiore rispetto ai sedici anni chiesti dai pm Di Matteo, Vittorio Teresi, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene, che invece per Mori volevano una condanna pari a 15 anni. Prescritte, come richiesto dai pubblici ministeri, le accuse nei confronti del pentito Giovanni Brusca, il boia della strage di Capaci. L'accusa è rappresentata dal pg Giuseppe Fici e dal pg Sergio Barbiera.

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