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Comuni: Diana Bracco, 'periferie importanti, è necessario fare rete' (2)

AdnKronos
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(AdnKronos) - "Oggi le aziende sono un soggetto sociale attivo e integrato. E non è solo la cultura che deve vedere le imprese protagoniste. Anche per gli altri SDG - Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU, che delineano un nuovo paradigma di politica di sviluppo globale, sostenibile e inclusivo, c'è bisogno di un impegno forte del settore privato", prosegue Bracco. "Come Bracco, ad esempio nella periferia di Milano, abbiamo in piedi diverse attività, tra cui il progetto “Oltre i margini”. "Lasciatemi concludere proprio parlando di quest'ultimo progetto, che ci vede al fianco della Parrocchia “Sant'Arialdo” di don Paolo Steffano di Baranzate, in provincia di Milano - dice - Il Comune di Baranzate è il secondo in Italia per concentrazione di migranti residenti (33% su 11mila abitanti), in rappresentanza di ben 72 etnie. “Oltre i margini”, un modello di servizi per un territorio fragile, si articola in tre assi principali di attività: l'inclusione sociale tramite il lavoro, la tutela della salute dei soggetti ai margini e il contrasto alla povertà educativa". "Questo progetto non si ferma, e si arricchisce sempre di nuove iniziative. La prima si chiama “InOltre”: abbiamo acquistato e riqualificato un immobile di 1.415 metri quadrati coperti e 760 scoperti che si sta trasformando in uno spazio dove solidarietà e integrazione trovano accoglienza nel segno della condivisione dei saperi. Infatti ben sappiamo che uno spazio urbano non basta che sia piacevole e curato ma deve essere anche capace di produrre e distribuire cultura (basti pensare al ruolo delle biblioteche comunali), che a sua volta genera relazioni e capitale sociale - dice ancora Diana Bracco - La seconda è il progetto “Kiriku - A Scuola di inclusione”, per contrastare la povertà educativa attraverso un palinsesto di attività integrate, rivolto ai bambini dai 0 ai 6 anni (e ai loro genitori) di Baranzate. Di questa iniziativa ci parlerà diffusamente don Paolo nel pomeriggio. Tutti questi interventi hanno avuto e avranno un impatto documentabile. La misurabilità delle pratiche sociali è oggi fondamentale, perché ci permette di valorizzare e di migliorare continuamente il nostro operato. La lezione che ci viene da questo bilancio è semplice ma molto importante: esiste un costo del NON fare nel sociale. Se invece si agisce in modo preventivo e inclusivo, se si garantiscono accoglienza e opportunità, allora si ottiene anche un ritorno economico, oltre che umano, per tutta la comunità".

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