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Lombardia: Consiglio Regione approva mozioni su prelievi e registro protesi (2)

AdnKronos
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(AdnKronos) - Approvata la mozione illustrata da Alessandro Corbetta (Lega) e proposta dall'intergruppo consiliare sulla tutela dei diritti dei pazienti onco-ematologici. In particolare con questo documento si chiede di individuare le Breast Unit regionali presso cui il soggetto viene preso in carico per il programma di sorveglianza, con la partecipazione di un genetista, di un oncologo e di uno psico-oncologo, dove effettuare con tempistiche certe gli esami e le visite di controllo e prevenzione necessari e richiesti. La mozione chiede inoltre di far si che le donne affette da mutazioni genetiche germinali abbiano dei percorsi diagnostici dedicati all'interno delle Brest Unit; di istituire con urgenza un Pdta specifico per le mutazioni Brca 2 e Brca 2 che includa sia i soggetti malati che i loro famigliari; di garantire l'esenzione dal ticket per tutte le prestazioni correlate, anche a soggetti di sesso maschile, nel quadro di un percorso di consulenza genetica oncologica che segua le modalità individuate da linee guida esistenti. La mozione sollecita infine politiche di promozione e sostegno della ricerca sul cancro, per favorire forme di collaborazione fra le autorità e le associazioni e per mettere i pazienti nelle migliori condizioni per curarsi. Per i pazienti portatori di mutazioni patogenetiche nei geni Brca 1 e 2 sono disponibili diverse strategie di prevenzione, che si distinguono principalmente in programmi di sorveglianza clinico-strumentale intensificata e chirurgia di riduzione del rischio oncologico. Un marchio “Family in Lombardia” da rilasciare a categorie di operatori, pubblici e privati, quale riconoscimento per l'impegno a rispettare nella propria attività le diverse esigenze delle famiglie che a loro si rivolgono. La proposta arriva dal Consiglio regionale che oggi ha approvato all'unanimità una mozione del Pd (primo firmatario Jacopo Scandella) che chiede la possibilità di istituire la speciale tessera. La questione, su proposta dell'Assessore alle Politiche per la Famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità Silvia Piani sarà affrontata nell'ambito della revisione della legge regionale numero 23, strumento legislativo che pianifica le politiche regionali per la famiglia.

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