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Migranti: sequestro Open Arms, attesi indagati inchiesta Procura Agrigento

AdnKronos
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Palermo, 21 ago. (AdnKronos) - L'indagine per omissione e rifiuto di atti di ufficio aperta ieri dal Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio contro ignoti potrebbe cambiare ben presto e avere i primi nomi da iscrivere nel registro degli indagati, mentre sembra che l'inchiesta per sequestro sia destinata a sgonfiarsi. Sotto la lente di ingrandimento della Procura la catena di comando che avrebbe provocato lo stallo della nave per giorni davanti alla costa di Lampedusa. Il magistrato ha disposto ieri pomeriggio il sequestro della nave della Open Arms e l'evacuazione immediata dei profughi a bordo per violazione dell'articolo 328 del Codice Penale, appunto l'omissione e rifiuto di atti di ufficio a carico di ignoti "per non avere risposto alle gravi condizioni di salute dei migranti". Secondo l'articolo 328 del Codice Penale "il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni". I migranti a bordo, di conseguenza, sono stati fatti scendere. La decisione è stata presa al termine di un vertice che si è svolto alla Capitaneria di Porto di Lampedusa tra il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che ieri pomeriggio aveva fatto una ispezione sulla nave con uno staff di medici, e i vertici della Capitaneria. La Procura prima di trasformare l'inchiesta da ignoti a noti deve, però, ricostruire la catena di comando per stabilire chi abbia impedito lo sbarco dei migranti sulla Open Arms. L'inchiesta potrebbe puntare sul Viminale, anche se ancora è presto per avere certezze. Ma l'inchiesta punta anche a capire chi in questi giorni ha impedito l'attracco della nave al porto di Lampedusa.

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