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Messina: tentato omicidio Genovese, arrestato un pensionato vicino di casa

AdnKronos
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Palermo, 26 set. (AdnKronos) - All'alba di oggi, in Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), i Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale, su richiesta della locale Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore Emanuele Crescenti, a carico del 72enne Salvatore Isgrò "gravemente indiziato del tentato omicidio in danno di Alessandro Genovese". Il provvedimento restrittivo scaturisce dall'attività di indagine svolta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, coordinata dai sostituti Procuratori della Repubblica Matteo De Micheli e Sarah Caiazzo, i cui esiti hanno consentito di documentare il tentato omicidio commesso la sera dell'11 settembre scorso nella città del Longano. In particolare Genovese è stato attinto alle spalle da due colpi di fucile a pallini mentre svolgeva delle attività all'altezza del recinto dove alleva i propri cani. Da lì, ferito, riusciva a rifugiarsi in una vicina officina dove è stato soccorso e successivamente trasportato all'ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto per le cure sanitarie. Le investigazioni, svolte nelle immediatezze dai militari della Sezione Operativa di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno consentito, già poche ore dopo il fatto, di raccogliere degli elementi indizianti a carico di Isgrò. Infatti i militari dell'Arma, nel pomeriggio del 12 settembre, hanno eseguito una perquisizione domiciliare presso l'abitazione dell'uomo dove hanno rinvenuto e sequestrato un fucile calibro 12 Benelli dello stesso calibro di quello utilizzato per colpire la vittima e diverse cartucce compatibili con quelle esplose la sera precedente. La circostanza che, a distanza di poche ore dal tentato omicidio, i carabinieri avessero individuato e sequestrato quella che si è rivelata essere l'arma del delitto, ha fatto si che l'indagato decidesse di assumere un atteggiamento collaborativo e avanzasse, per il tramite del difensore, una richiesta di essere interrogato dai magistrati. Nel corso della sua deposizione l'uomo ha fornito la sua versione di quanto accaduto la sera dell'11 settembre scorso. In particolare l'uomo ha confessato di aver esploso tre colpi di fucile all'indirizzo del ferito e di aver utilizzato proprio il fucile da caccia già sequestrato dai Carabinieri, spiegando di aver avuto una discussione verbale con la vittima all'ingresso del proprio condominio poiché quest'ultimo gli contestava di essere stato autore di lamentele riguardo la presenza dei suoi cani all'interno di un recinto abusivo realizzato sui terreni prospicienti il condominio. La discussione era degenerata e Genovese lo aveva aggredito fisicamente mentre Isgrò stava rientrando nella propria abitazione. Giunto in casa, Isgrò ha imbracciato il fucile da caccia regolarmente detenuto, si è affacciata da una finestra della sua abitazione ed esplodeva tre colpi all'indirizzo del Genovese mentre questi era intento a svolgere alcune attività proprio all'altezza del recinto dove custodisce ed alleva i suoi cani. Dopo l'azione di fuoco, l'uomo ha riposto il fucile nel luogo di custodia dove veniva individuato e sequestrato dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Barcellona Pozzo di Gotto il giorno successivo.

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