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Ue: Ciambetti (Veneto), 'tradisce catalani e curdi rinunciando a difendere valori fondanti'

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AdnKronos
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Venezia, 15 ott. (Adnkronos) - “Già Machiavelli spiegava come ‘La natura dell'uomo superbo e vile è di mostrarsi insolente nella prosperità e abietto e umile nelle avversità' citazione che bene s'adatta alla viltà e codardia con cui l'Europa sta affrontando la questione catalana come il vile attacco ai Curdi”. Così in una loro nota congiunta Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del veneto, e Luciano Sandonà, consigliere regionale della Lista Zaia bollano “l'infamia di una Europa che non vuole vedere l'ingiustizia e che rimane silente davanti a situazioni che ricacciano il nostro Continente indietro di oltre un secolo, quando in Spagna si finiva in galera se si parlava in Catalano, o ancor prima con l'Impero Ottomano che avviò lo sterminio del popolo Armeno come oggi la Turchia tenta la pulizia etnica sul popolo Curdo". "Il lupo perde il pelo ma non il vizio: così l'autoritarismo spagnolo e quello turco. Non possiamo accettare né le sentenze politiche spagnole contro chi, in modo pacifico e democratico - spiegano Ciambetti e Sandonà - sosteneva le proprie idee per altro condivise da gran parte della popolazione catalana, né il ricatto che ancora oggi il presidente Erdogan ha rilanciato dalle colonne del Wall Street Journal contro l'Occidente: nell'uno come nell'altro caso siamo dinnanzi a forme di barbarie che necessitano di una netta condanna e precise azioni di difesa del Diritto, della Democrazia, della Giustizia". "L'Europa invece tentenna, tace in silenzio assordante sulla sentenza farsa contro gli Indipendentisti catalani o lascia al loro destino i curdi che avevano difeso la nostra libertà lottando contro l'Isis. Balbetta imbarazzata persino l'Uefa che giustifica provocazioni come quelle dei giocatori della Nazionale di Calcio turca che hanno provocatoriamente esibito, in chiaro segnale di appoggio all'operazione nel Kurdistan siriano, il saluto militare dapprima contro l'Albania a Istanbul poi anche in Francia. Bruxelles sembra più scossa dalla precarietà della traballante presidente Von der Leyen, che dalle palesi violazioni dei diritto internazionali: ma si sa, a certi livelli e per le élite contano più le poltrone delle persone e degli ideali", sittolineano. "Siamo davanti a una Europa di ignavi di dantesca memoria, superba e vile con i deboli, abietta e umile quando dovrebbe essere coraggiosa e sulla quale scende la vergogna di chi non ha saputo difendere i suoi valori fondanti, tradendo il popolo catalano come quello curdo”, conclude la nota.

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