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Mafia: Borsellino 'quater', tra colpi di scena e rivelazioni prosegue processo sul depistaggio

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AdnKronos
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Palermo, 14 nov. (Adnkronos) - Continui colpi di scena, rivelazioni, passi indietro. E persino la trasmissione di atti alla procura per una eventuale incriminazione di un poliziotto per le dichiarazioni rese in aula. E' tutto questo il processo sul depistaggio sulle indagini che seguirono la strage di via D'Amelio e che si celebra davanti al Tribunale di Caltanissetta. Un altro filone, uno dei tanti, su quanto accadde prima e dopo la strage in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. Che viaggia in parallelo con il processo d'appello del cosiddetto Borsellino 'quater' che domani arriva a sentenza. Alla sbarra ci sono tre poliziotti che facevano parte del gruppo investigativo 'Falcone e Borsellino', il gruppo di poliziotti che hanno indagato sul dopo stragi. Si tratta di Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, tutti accusati di calunnia in concorso aggravata dall'avere favorito Cosa nostra. Sono sempre presenti in aula, non perdono una sola udienza per seguire l'evolversi del dibattimento. L'ultimo colpo di scena è arrivato la scorsa settimana, quando un poliziotto, Angelo Tedesco, che finora aveva sempre negato di avere fatto un sopralluogo con l'ex pentito Vincenzo Scarantino a Palermo, dopo la strage Borsellino, cambia versione e annuncia di essersi ricordato "solo in questi ultimi anni" di avere fatto un sopralluogo con l'ex collaboratore di giustizia. L'ennesima rivelazione. Già nelle scorse udienze, un altro poliziotto, Giampiero Valenti, aveva rivelato di avere avuto l'ordine di bloccare le intercettazioni di Scarantino. "Mi ordinarono di interrompere la registrazione di Scarantino perché il collaboratore doveva parlare con i magistrati", aveva detto. E venerdì scorso la nuova rivelazione di un altro poliziotto che, però, rischia di trasformarsi per l'agente in una incriminazione per falsa testimonianza o, addirittura, per depistaggio. Angelo Tedesco nel maggio 2016, deponendo al processo Borsellino quater, aveva negato di avere mai fatto un sopralluogo con l'ex pentito Vincenzo Scarantino rispondendo con un secco 'no' al pm Stefano Luciani. Ma adesso il cambio di direzione. "Sì, mi sono ricordato che nel 1994 facemmo un sopralluogo a Palermo con Vincenzo Scarantino. Me lo sono ricordato solo dopo tempo. Ma sono passati tanti anni...". Una deposizione piena di "non ricordo", quella di Angelo Tedesco, che ha prestato servizio a Palermo negli anni delle stragi. Per questo motivo rischia una incriminazione della Procura nissena per i reati di falsa testimonianza oppure, addirittura, di depistaggio.

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