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Prescrizione: gip Morosini, 'riforma non è il male assoluto, ma ridurre i tempi dei processi'

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AdnKronos
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Palermo, 3 dic. (Adnkronos) - (di Elvira Terranova) - Il blocco della prescrizione "non è il male assoluto, come continuano a dire i critici di questa riforma. Anzi". Piergiorgio Morosini è gip presso il Tribunale di Palermo. E' tornato nel capoluogo siciliano dopo avere fatto parte dell'ultimo Consiglio superiore della magistratura. Morosini, in una intervista all'Adnkronos, 'promuove' la riforma Bonafede, perché a suo dire "la prescrizione, per come è oggi, produce moltissime disparità di trattamento tra imputati - spiega - Dopo una sentenza, un imputato si può salvare e un altro no. E questo succede per fatti che non dipendono dalla sua responsabilità, ma perché, ad esempio, un processo si è prolungato perché il numero degli imputati è molto alto. Oppure perché un giudice non si è saputo organizzare il lavoro, o magari ci si trova davanti a una Corte d'appello che ha un lavoro eccessivo. Insomma, tutte evenienze molto imprevedibili che, però, determinano risultati diseguali tra imputati che si trovano in situazioni analoghe". Per Morosini sono "troppo tranchant" i giudizi che arrivano contro la riforma che prevede, a partire dal primo gennaio 2020, il blocco della prescrizione già dopo la sentenza di prima grado. Sia di condanna che di assoluzione. "Non le capisco tutte queste polemiche, sul fatto che la prescrizione sia considerata da buona parte della politica e dell'avvocatura una specie di 'male assoluto', non le capisco proprio - aggiunge Morosini - E, comunque, da questi critici mi aspetterei anche delle proposte di riforma alternative, non si dovrebbero limitare a bocciare la riforma. E questo non va bene". Per Morosini "non è assolutamente una cosa negativa bloccare la prescrizione, soprattutto quando si tratta di una condanna di primo grado". La discussione sul blocco della prescrizione, come ricorda Morosini, "parte da lontana, cioè da quei casi che hanno scosso l'opinione pubblica. E penso, ad esempio, ai casi del disastro ferroviario di Viareggio, oppure a Porto Marghera o i casi Eternit. Casi che avevano prodotto un grande sconcerto nell'opinione pubblica".

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