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Depistaggio Borsellino, legali parte civile contro pm Palma: "Intervenga Ordine avvocati per tutelarci"

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AdnKronos
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Palermo, 14 dic. (Adnkronos) - (di Elvira Terranova) - Approda all'Ordine degli avvocati di Palermo il duro botta e risposta tra l'Avvocato generale dello Stato Annamaria Palma Guarnier e l'avvocato Giuseppe Scozzola, nel corso del processo sul depistaggio sulle indagini sulla strage di via D'Amelio. Ieri il magistrato è stato ascoltato per quasi nove ore di seguito come teste indagata di reato connesso, in quanto sotto inchiesta per calunnia aggravata dalla Procura di Messina con il collega Carmelo Petralia. Era stata Palma a coordinare, con l'allora Procuratore Giovanni Tinebra e il pm Carmelo Petralia, dal 1994, le indagini sulla strage in cui furono uccisi Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta. Durante la deposizione, rispondendo alle domande del Procuratore aggiunto i Caltanissetta Gabriele Paci, Annamaria Palma, ricordando i primi processi sulla strage che si sono celebrati proprio a Caltanissetta con lei a rappresentare l'accusa, è sbottata: "Noi siamo già stati oggetto di pesanti accuse da parte degli avvocati degli imputati che oggi siedono qui, in rappresentanza delle parti civili". Parole che hanno fatto infuriare i legali degli innocenti che furono condannati ingiustamente, come hanno deciso i giudici dopo la revisione del processo. A prendere la parola, molto irritato, è stato l'avvocato Giuseppe Scozzola, che rappresenta due degli imputati condannati all'ergastolo da innocenti, Gaetano Scotto e Vincenzo Orofino: "Presidente - ha detto rivolgendosi al Presidente del tribunale di Caltanissetta Francesco D'Arrigo - Non si può permettere alla teste di dire queste cose". E il magistrato Palma ha replicato: "Perché, non è cosi?". Ma Scozzola ha insistito: "Se siamo parte civile è perché siamo stati calunniati". E Palma: "Lei sarà stato pure calunniato ma lei sedeva a difendere degli imputati, è un dato di fatto". E Scozzola ha replicato irritato: "Perché erano innocenti e sono stati assolti e revisionati". "Questo è tutto da vedere...", ha replicato ancora l'ex pm Palma. Per poi aggiungere: "Nessuno voleva offendere". Ma le parole del magistrato hanno fatto infuriare tutti i legali degli imputati poi assolti che ora chiedono un intervento dell'Ordine degli avvocati di Palermo per essere "tutelati". Immediata la replica del Presidente del Consiglio dell'Ordine, Giovanni Immordino, che annuncia all'Adnkronos: "Questa vicenda sarà all'ordine del giorno della prossima seduta, ce ne occuperemo con grande attenzione - dice - chiederemo l'acquisizione dei verbali prima di prendere una decisione".

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