**Mafia: Di Matteo (Csm), 'su stragi mai contatti con i servizi segreti'**
Caltanissetta, 3 feb. (Adnkronos) - "Non c'è mai stato nessun tipo di contatto con esponenti di servizi sulle stragi mafiose". Lo ha detto il consigliere del Csm Antonino Di Matteo proseguendo la sua deposizione al processo sul depistaggio sulle indagini sulla strage di via D'Amelio. Alla sbarra tre poliziotti, Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei. Nella scorsa udienza, il Procuratore aggiunto di Catania Carmelo Petralia, sentito allo stesso processo, aveva detto invece che gli 007 si erano occupati delle indagini sulle stragi. “Il rapporto col Sisde lo teneva il procuratore Tinebra – aveva detto Petralia che faceva parte del pool sulle stragi – all'epoca, data l'enormità di quanto successo, ci fu un concorso di contributi incredibile. Nella stanza del procuratore vidi anche esponenti dell'Fbi e del Bka tedesco. Quando vidi Bruno Contrada mi colpì invece la sua faccia, che mi evocava qualcosa di sinistro; ricordai i racconti di alcuni testimoni che avevo sentito nel corso delle indagini sulla strage di Capaci: Falcone non si fidava di lui. Poco tempo dopo seppi che era stato arrestato a Palermo”. Petralia aveva raccontato anche di un pranzo all'Hotel San Michele di Caltanissetta. Fra i magistrati e alcuni 007, fra cui appunto Contrada. “Fu Tinebra ad invitarmi, era il mese di dicembre 1992”.