Mafia: Ferraro (vice di Falcone) 'che grande amarezza leggere la sentenza trattativa'
Palermo, 11 feb. (Adnkronos) - (di Elvira Terranova) - "Ho provato una grande amarezza quando ho letto la sentenza di primo grado, una grande amarezza...". Sono le parole di Liliana Ferraro, la vice di Giovanni Falcone agli Affari penali al Ministero della Giustizia che dopo la strage dei Capaci prese il suo posto. La giudice si lamenta durante una deposizione davanti al pg Giuseppe Fici, lo scorso novembre, negli uffici della Dia di Roma, che la sente nell'ambito del processo d'appello sulla trattativa Stato-mafia. "Fuori verbale... volevo dire - spiega Ferraro - glielo dico: una... una grande amarezza... Lei non può immaginare!". Liliana Ferraro fa riferimento alle motivazioni della sentenza sulla trattativa Stato-mafia, dell'aprile 2018 in cui i giudici non risparmiano critiche alla sua persona e al suo comportamento. Dalle motivazioni emerge che la giudice non avrebbe collaborato nel fornire informazioni chiave, come ci si sarebbe aspettati da quella che era risaputo essere una persona molto vicina al magistrato ucciso il 23 maggio 1992 nella strage di Capaci. Lei sapeva di quel dialogo tra i carabinieri del Ros con Vito Ciancimino. E fino al 14 novembre 2009, dopo essere stata tirata in ballo da Claudio Martelli, è rimasta in silenzio. All'epoca Ferraro invitò Mario Mori a, oggi tra gli imputati del processo d'appello e condannato in primo grado, parlare subito con i magistrati di Palermo, poi lei stessa accennò del dialogo con Ciancimino a Borsellino, durante un incontro in aeroporto.