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Genchi al contrattacco: "Boccassini dice bugie, un documento inedito lo dimostra"

AdnKronos
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Caltanissetta, 21 feb. (Adnkronos) - (dall'inviata Elvira Terranova) - "Ha sorpreso, molto sorpreso, il fatto che il dottor Gioacchino Genchi abbia improvvisamente deciso di non collaborare più alle indagini, adducendo giustificazioni generiche e non del tutto convincenti". E' il 25 maggio del 1993 e Ilda Boccassini e Fuasto Cardella, due dei pm che coordinavano le indagini sulle stragi mafiose del '92 scrivono al Procuratore capo di Caltanissetta Giovanni Tinebra. Si dicono "sorpresi" per la decisione del consulente tecnico, l'ex vicequestore aggiunto della Polizia di Stato Gioacchino Genchi, di lasciare l'inchiesta condotta con il gruppo investigativo 'Falcone e Borsellino' guidato dall'allora dirigente della Squadra mobile, Arnaldo La Barbera. A distanza di 27 anni, però, Ilda Boccassini, dà una versione differente sull'addio di Genchi alle indagini che conduceva come informatico sulle stragi. E lo stesso Genchi dice all'Adnkronos "quelle dette da Boccassini che sono solo bugie, e questo documento inedito ne è la prova". Ieri, nel corso del processo sul depistaggio sulle indagini sulla strage di via D'Amelio, a Caltanissetta, collegata in videoconferenza, l'ex Procuratore aggiunto di Milano, collegata in video conferenza, attacca duramente Gioacchino Genchi. E, rispondendo alle domande dei pm Gabriele Paci e Stefano Luciani, dice: "Genchi era una persona pericolosa per le istituzioni, aveva conservato un archivio con i tabulati che aveva raccolto. E poi vedeva complotti e depistaggi ovunque. Non mi piaceva e così fu allontanato".

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