Coronavirus: Camera penale Palermo, 'direttiva uffici giudiziari è inefficace, garantire salute'
Palermo, 26 feb. (Adnkronos) - "La direttiva emessa oggi dai vertici degli uffici giudiziari di Palermo sulle misure precauzionali sul coronavirus non ha trovato adeguata ed efficace attuazione, soprattutto nella parte in cui prevede e/o suggerisce una distanza di sicurezza tra gli utenti che affollano il Tribunale". E' la denuncia della Camera penale di Palermo. "Invero, se pur apprezzabile, la possibilità di svolgere i processi in sede penale a porte chiuse, stante la notoria inadeguatezza, quanto a capienza, delle aule del cosiddetto Palazzo Nuovo, non risolve il problema per gli utenti e gli avvocati, che sono costretti a stazionare, in condizioni di evidente violazione delle prospettate esigenze igienico – sanitarie, nello stretto corridoio che costeggia le aule del primo e del secondo piano del Palazzo di via Pagano- dicono gli avvocati della Camera penale - In altri termini, lo svuotamento delle aule, ha comportato il sovraffollamento dei corridoi, con la conseguenza della esposizione a potenziali agenti virali, per gli avvocati e il pubblico, sottratti, in concreto, alle norme di tutela, che, invece, vengono applicate, di fatto, soltanto al personale di cancelleria e ai magistrati". "Problemi ancora maggiori, in tal senso, sono stati rappresentati, e sono riscontrabili per le aule e le zone attigue del Tribunale per i Minorenni, del Giudice di Pace Penale, nonché per lo spazio comune del Tribunale di Sorveglianza, da sempre insufficiente a contenere avvocati e utenti - dicono ancora - In altri termini, le doverose precauzioni adottate per le cancellerie e le aule di giustizia non hanno trovato la medesima attuazione per gli spazi comuni del Tribunale, con conseguente mancanza di adeguata tutela per la salute di coloro che frequentano il Palazzo di Giustizia". Quindi, la Camera penale "invita il signor Presidente della Corte di Appello di Palermo a prendere ogni necessaria iniziativa affinché venga garantito il diritto alla salute di tutti coloro che si recano presso gli Uffici Giudiziari, siano essi avvocati, testimoni o persone comunque interessate ad accedervi, atteso che le misure precauzionali oggi adottate si evidenziano insufficienti o, di fatto, oggettivamente discriminatorie nei confronti dei soggetti da ultimo indicati". "Qualora si dovesse prendere atto dell'impossibilità di poter garantire misure adeguate per tutti, si vorrà prendere in considerazione la possibilità di celebrare soltanto i processi con detenuti e consentire l'adempimento dei soli atti indifferibili". era ì