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Varese: preso in sei giorni boss evaso, voleva costruirsi nuova vita/Adnkronos (2)

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(Adnkronos) - Erano concreti, inoltre, i sospetti che "il soggetto potesse allontanarsi di nuovo, anche da solo, da un momento all'altro", anche fuori dall'Italia. Per questo, l'operazione del nucleo investigativo di Varese e del Ros, che ha ricevuto i complimenti del vicepremier Angelino Alfano e del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, si è svolta in tempi rapidissimi. Decisive, oltre all'arresto di giovedì, tra Cellio e Napoli, dei quattro uomini che facevano parte del commando, anche le intercettazioni. Domenico Cutrì è stato intercettato mentre parlava al telefono con Franco Cafà, il terzo uomo arrestato nella notte dai carabinieri. Cafà è il piccolo imprenditore, amico dell'ergastolano, che gli avrebbe fornito il nascondiglio di Inveruno per questi giorni, un prefabbricato senza luce, gas e servizi igienici. Il boss, che al momento dell'arresto è rimasto in silenzio, si nutriva di pane, cibi precotti e preconfezionati. All'interno del 'covo', sono state trovate anche alcune copie di quotidiani locali, da 'La Prealpina' a 'Il Giorno', che raccontavano della sua rocambolesca fuga dal carcere di Gallarate e della 'caccia' in atto per trovarlo. Un nascondiglio vicino alla famiglia, agli amici e ai conoscenti: una cerchia di persone 'conniventi' che, secondo gli inquirenti, mostrerebbe un timore reverenziale nei confronti di Cutrì. Insieme ai fratelli, Domenico faceva parte di una banda che agiva esclusivamente a livello locale, senza alcun legame con la criminalità organizzata. (segue)

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