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Maltempo: nel modenese circa 400 volontari a lavoro tra acqua e fango

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Modena, 10 feb. - (Adnkronos) - Per settimane hanno lavorato immersi fino al torace nell'acqua del Secchia tracimata per la rottura dell'argine a San Matteo, hanno caricato persone sulle spalle per portarle in salvo, pattugliato in gommone i centri storici allagati, portato provviste e scaricato migliaia di sacchi di sabbia. Hanno vigilato, insieme ai tecnici, le rive dei fiumi e anche salvato alcuni animali, rimasti intrappolati. Sono i circa 400 volontari che hanno lavorato nel fango a Modena e provincia, dalla notte del 19 gennaio, quando la provincia è stata alluvionata. Si tratta di volontari giunti sul posto da tutta la Regione, ma anche dalle Marche, dalla Lombardia, dal Friuli e dalla Toscana. Dopo la fase acuta dell'emergenza, le squadre della Protezione civile con il coordinamento di Aipo hanno effettuato un monitoraggio costante sugli argini di Secchia e Panaro. Un'attività che ha coinvolto anche circa 70 militari dell'Esercito, al fianco di un centinaio di volontari della Protezione civile, coordinati dai sorveglianti idraulici di Aipo. Immane, inoltre, lo sforzo per dare aiuto alle oltre 1.500 che nei primissimi giorni dell'emergenza sono state assistite dai Centri comunali e di accoglienza, con il coordinamento del Centro unificato della Protezione civile di Marzaglia. Alla macchina della solidarietà hanno partecipato anche le parrocchie, offrendo spazi e aiuto. (segue)

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