Sicilia: infermieri aggrediti in ospedali, da sindacato esposto a Procure
Palermo, 18 feb. - (Adnkronos) - Minacciati verbalmente e fisicamente, con la paura di essere denunciati per presunti casi di "nursing malpractice". Sono gli infermieri, che, secondo il Cni-Fsi Sicilia, Coordinamento nazionale infermieri aderente alla Federazione sindacati indipendenti, così come i medici si trovano a lavorare negli ospedali siciliani in un clima di tensione. Lo scorso 29 dicembre un medico della divisione di Rianimazione dell'ospedale di Vittoria (Ragusa) è stato aggredito in corsia mentre stava prestando le prime cure a un anziano di 88 anni ricoverato da qualche giorno in ortopedia. E ancora, all'ospedale Garibaldi di Catania, un pregiudicato innervosito dalla lunga attesa al pronto soccorso, dove si era recato per un incidente, ha aggredito e malmenato un infermiere. Episodi non isolati per il sindacato che ha deciso di denunciare "l'insostenibile situazione" alle nove procure siciliane. "Una delle principali cause di questo aumento di aggressioni nei servizi sanitari - denuncia il segretario regionale di coordinamento, Calogero Coniglio - è la carenza del personale infermieristico presente negli ospedali: siamo pochi, si sbaglia e scattano facilmente le denunce. I cittadini non si fidano più e gli infermieri in primis, professioni sanitarie ostetriche, riabilitative, tecniche, della prevenzione e medici sono sempre più a rischio di aggressioni. Minacce verbali, spintoni e spallate nei pronto soccorsi ospedalieri - conclude - sono all'ordine del giorno e le aggressioni vere e proprie diventano sempre più frequenti. Manca la sicurezza e il personale. C'è carenza del servizio di polizia e gli operatori sanitari non sono tutelati".