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Ucraina: il governatore Rossi incontra la comunita' a Firenze

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Firenze, 22 feb. - (Adnkronos) - "Abbiamo seguito le vicende tragiche del vostro popolo e siamo rimasti colpiti dal riferirsi della piazza all'Europa. In Ucraina si scende in piazza per l'Europa, mentre qui, forse un eccesso di disillusione colpisce i popoli europei. Siamo ammirati dalla capacità di resistenza e mobilitazione, dalla volontà di lotta del popolo ucraino, che mostra un'energia inusuale per il vecchio Occidente. Il vostro ingrersso in Europa può essere una scossa che dà linfa nuova". Queste le parole del presidente della Toscana, Enrico Rossi, ai rappresentanti della comunità ucraina, che ha incontrato stamani a Firenze nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati: Volodymir Voloshyn, sacerdote della comunità ucraina a Firenze, e alcune donne della comunità, che in Toscana conta circa 10.000 persone. "Esprimo la nostra solidarietà sincera a una comunità che anche qui a Firenze abbiamo visto scendere in piazza con le bandiere dell'Ucraina, ma anche con quelle dell'Europa. Come Regione Toscana - ha aggiunto Rossi - vogliamo esservi vicini, ma anche far emergere la presenza qui della vostra comunità, che è numerosa e svolge un ruolo fondamentale nel settore dei servizi alla persona. Come Regione non abbiamo poteri specifici, ma alla fine di questo nostro incontro scriverò una lettera all'ambasciata ucraina a Roma, per chiedere la riapertura del consolato onorario qui a Firenze". Il regime di Yanukovich ha fatto chiudere il consolato, che invece era molto utile per tutti gli aspetti relativi ai visti e ad altri servizi di sostegno alla comunità degli immigrati ucraini in Italia. "La comunità ucraina qui a Firenze è poco conosciuta, molto silenziosa, molto religiosa - ha detto il sacerdote Volodymir Voloshyn - Stiamo vivendo mesi di grande sofferenza perché non possiamo partecipare alla vita dei nostri connazionali in Ucraina. Dopo che la manifestazione pacifica è stata soffocata nel sangue, a me non sembra che siamo arrivati ad una soluzione pacifica. I tre leader dell'opposizione hanno firmato l'accordo con il presidente, la polizia è tornata a casa, ma ancora c'è l'esercito. Sono state uccise più di cento persone, e tutte con proiettili in testa, con la volontà di uccidere. Il popolo è stanco, non vuole un giorno di più un presidente che ammazza il suo popolo. Yanukovich deve dimettersi subito". (segue)

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