Tav: articolo su Indymedia incita a sabotaggi in Valle e critica No Tav

domenica 8 settembre 2013
Tav: articolo su Indymedia incita a sabotaggi in Valle e critica No Tav
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Torino, 5 set. (Adnkronos) - "Che il signor Movimento No Tav la smetta una volta per tutte di calunniare l'azione diretta, in valle come altrove. Anche perche', in valle come altrove, persino i bambini sanno chi e' stato realmente a dare fuoco alla Geomont". E' un attacco frontale all'ala moderata del movimento No Tav quello contenuto in un articolo postato oggi su Indymedia Piemonte che lo riprende dal sito finimondo.org, vicino all'antagonismo. E' il secondo dopo quello in cui questa mattina si rivendicava di fatto l'azione di sabotaggio a una delle ditte legate alla Tav dello scorso 30 agosto, criticando la posizione del movimento. "In questi giorni il signor Movimento No Tav - si legge - e' sull'orlo di una crisi di nervi. Non stiamo parlando naturalmente di tutti coloro che in Val Susa si battono contro l'Alta Velocita', ma di quei pochi, pochissimi fra loro che pretendono di decretare la linea di condotta di questa lotta". Ricordando uno slogan usato dal movimento "noi contenti quando voi arrabbiati" e ricondotta a Giacu, un abitante molto conosciuto in Valle, sottolineano "e' la rimasticatura di una frase tratta da una folgorante rivendicazione del gruppo francese Os Cangaceiros che fra il 1989 e il 1990 attacco' alcune ditte coinvolte nella costruzione di nuove carceri. Loro erano un gruppo clandestino che non aspettava di udire alle spalle il passo di marcia delle masse per entrare in azione. Il signor Movimento No Tav ha la trista mania di trasformare espressioni criminali in slogan politici", "a suo avviso - aggiungono - 'noi contenti quando voi arrabbiati' significa (sic!) che la lotta No Tav deve coinvolgere parlamentari ed eleggere amministratori locali simpatizzanti". E dopo l'incendio dei mezzi alla Geomont "il signor Movimento No Tav vacilla, barcolla e per non cadere - scrivono - si aggrappa con tutte le sue forze ad una delle piu' ripugnanti accuse che si possano lanciare. Attribuisce il magnifico incendio della Geomont al racket legato alle assicurazioni. Povero signore, in che condizioni ormai e' ridotto. Urla, strepita, pesta i piedi. Dovrebbe calmarsi, in fondo sa bene che in una lotta c'e' il bello e c'e' il brutto, la perfezione non esiste, tutto va amato e difeso, cosi' e' la vita, altrimenti si finisce nella noia della politica…" concludono.