Napoli, 3 ott. - (Adnkronos) - "La sentenza a mio carico emessa dal Tribunale di Nola, rispetto alla quale ricorrero' in appello, e' relativa ad una vicenda politica di cui vorrei chiarire alcuni aspetti, trattandosi di una battaglia per la legalita' e la democrazia di cui vado fiero. Nel merito e nel metodo, perche' si e' trattato di una contestazione contro una speculazione commerciale non trasparente e perche' non ho mai aggredito nessuno". Cosi' il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano sulla condanna a un anno di reclusione, con pena sospesa, per quanto accaduto nel corso di una seduta del Consiglio comunale di Pomigliano d'Arco, nel 2007. "Questo anno che mi e' stato comminato dal Tribunale, francamente, io lo vivo cosi': figlio di una battaglia politica, di una azione di protesta civile compiuta in direzione della trasparenza, della democrazia e della legalita'. Da consigliere comunale di Pomigliano - ricorda Sodano - ho protestato, unitamente ad altri consiglieri sia di maggioranza che di opposizione, in quanto era stato convocato, dalla giunta monocolore, un Consiglio comunale per il quale era prevista la partecipazione del pubblico ad invito. La convocazione era illegittima in quanto contraria alle leggi ed allo stesso regolamento del Comune". "I Consigli comunali sono, infatti, aperti al pubblico oppure possono essere chiusi in casi eccezionali. - continua Sodano - Non e' prevista, dunque, la convocazione di un Consiglio comunale che limiti l'accesso al pubblico, ovvero selezioni la partecipazione della cittadinanza. In quella seduta si tentava di adottare una deliberazione altrettanto illegittima e contraria agli interessi della popolazione e del territorio. Lo scopo, infatti, della maggioranza del consiglio comunale era quello di approvare l'insediamento di centri commerciali senza una preventiva e doverosa modifica del piano commerciale e dello stesso piano regolatore. Non a caso a protestare furono non soltanto i consiglieri di opposizione, ma anche i consiglieri della stessa maggioranza". (segue)