Roma, 30 set. - (Adnkronos) - "Penso che il ricordo appartenga alla famiglia e agli amici di Walter, noi dobbiamo coltivare la memoria, perche' la violenza non deve mai essere lo strumento attraverso il quale affermare le proprie convinzioni'. Cosi' il sindaco di Roma Ignazio Marino, a margine della deposizione della corona in memoria di Walter Rossi, il giovane militante di Lotta Continua ucciso nel '77 a Roma, mentre partecipava ad un volantinaggio antifascista. Presenti nella piazza a lui intitolata, anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e la famiglia del ventenne ucciso. Diversi gli striscioni, tra cui uno dell'Anpi. "Certamente un giorno come quello di oggi -prosegue il sindaco di Roma - deve servire per rendere ancora piu' solida la memoria di un ragazzo che voleva manifestare le proprie idee, a differenza di altri, attraverso la parola, attraverso la riflessione, attraverso il volantinaggio. Mai attraverso la violenza, come invece facevano coloro che lo hanno ucciso". "Quando fu ucciso Walter Rossi ero uno studente e mi stavo per laureare in medicina e chirurgia all'universita' Cattolica - ricorda Marino- a poche centinaia di metri da qua. Questa era una piazza che si chiamava piazza Igea, dalla quale passavo ogni mattina, a volte anche di notte in quegli anni terribili. Spesso su un dosso che e' qui sulla Camilluccia venivo fermato dai carabinieri di notte, perche' erano gli 'anni di piombo', anni di terribile violenza e controllavano le macchine". "Oggi come sempre ci sono altre forme di violenza e intolleranza -conclude- sotto la cenere ed e' per questo che la memoria deve essere sempre coltivata per spiegare a tutti come la violenza non e' mai la soluzione dei conflitti, ne' di quelli personali ne' di quelli sociali ne' di quelli internazionali".
