Roma, 11 feb. (Adnkronos) - "La rinuncia di Benedetto XVI richiama quella di Celestino V, avvenuta il 13 dicembre 1294, e sembra congiungere le due epoche come aprendo il varco alla realizzazione dell'eta' dello Spirito, un'epoca di armonia e di pace". Lo dice all'Adnkronos Maria Grazia Lopardi, avvocato dello Stato a L'Aquila, che a Celestino V e ai Templari ha dedicato diversi libri e contributi. "Il 28 aprile 2009 -ricorda- dopo il terremoto, Benedetto XVI venne alla Basilica di Collemaggio e fece un gesto molto significativo: depose il suo pallio sulle spoglie di Celestino. Come a riconfermarlo a tutti gli effetti Pontefice". Per la saggista esperta di misteri, "forse Ratzinger portava nel cuore questo desiderio, e nel trovarsi di fronte a colui che ebbe il coraggio di rinunciare al piu' grande potere della cristianita', non solo ne condivise il dramma interiore ma ne rimase affascinato e forse trovo' in se' la forza di attuare questa scelta". Lopardi non ha dubbi: "L'incontro con il Papa del Medio Evo deve aver profondamente toccato Ratzinger, che ha confermato la sua attenzione nei confronti di Celestino V comunicando ,con lettera del 26 ottobre 2009 al vescovo di Sulmona, di voler visitare quella citta' in occasione dell'ottavo centenario della nascita di San Pietro Celestino, per il 4 luglio 2010. Quella visita pastorale -conclude- fu fatta in onore dell'eremita del Morrone di cui Benedetto XVI ha richiamato la visione spirituale della Chiesa".



