(Adnkronos) - E' un'eredita' pesante quella della produzione d'amianto nel nostro Paese, che va da un milione di metri quadrati delle coperture di edifici privati di Casale Monferrato ai 45milioni di mc di pietrisco di scarto contaminato presso la miniera di Balangero, passando per i 90mila mc di fibra, in varie forme, contenuto nello stabilimento produttivo di cemento amianto nella citta' di Bari, fino ad arrivare ai 40mila big bags contenenti rifiuti d'amianto prodotti fino ad oggi con la bonifica di Bagnoli a Napoli. C'e' poi l'amianto domestico, sparso nelle case, scuole o edifici pubblici. Su questo non ci sono ancora dati certi ma le ultime stime del Cnr e dell'Ispesl parlano di oltre 32 milioni di tonnellate presenti sul territorio nazionale, ma i numeri totali potrebbero essere molto maggiori. "Le bonifiche - conclude Cogliati Dezza - in molti casi o non sono partite proprio o sono ancora nella fase di messa in sicurezza. Non c'e' piu' tempo da perdere, dobbiamo liberarci dall'amianto quanto prima e evitare che la strage possa continuare per troppo tempo nel futuro. Purtroppo i dati sanitari dell'Inail ci dicono che nel nostro Paese gli effetti dell'esposizione all'amianto sono destinati a crescere fino al 2020 e le stime indicano alcune decine di migliaia di casi nei prossimi anni".