Bologna, 5 set. - (Adnkronos) - Sono passati dieci anni dalla morte del piccolo Samuele Lorenzi ma il caso della 'mamma di Cogne' non smette di fare notizia. Proprio oggi ad Anna Maria Franzoni e' stato ancora una volta confermato il carcere. Lo ha deciso il Tribunale di sorveglianza di Bologna, che ha respinto la richiesta degli arresti domiciliari avanzata dalla difesa della donna per poter assistere uno dei figli. La decisione dei giudici e' stata motivata con la decadenza della potesta' genitoriale. Gia' a luglio scorso la Cassazione aveva negato alla Franzoni, condannata definitivamente a 16 anni per l'omicidio del figlio Sammy, il diritto ai permessi premio, per almeno altri quattro anni, data la gravita' del reato commesso e le regole fissate dall'Ordinamento penitenziario nei confronti dei detenuti pericolosi. Ecco cosa accadde dieci anni fa. Sono le 8 e 28 del 30 gennaio 2002. Al 118 di Aosta arriva la telefonata di una mamma disperata. E' Annamaria Franzoni che chiede aiuto per il suo bambino che "vomita sangue". Comicia cosi' uno dei casi di cronaca piu' discussi e controversi, che in tanti anni di dolore e di polemiche, di perizie e colpi di scena, non ha mai smesso di appassionare l'opinione pubblica. Quella fredda mattina di gennaio muore, nel letto di mamma e papa', Samuele Lorenzi, 3 anni, che con i genitori e il fratellino piu' grande Davide abitava nella villetta di Montroz, tra le montagne di Cogne. (segue)