Libri: Di Giovine, il boss di piazza Prealpi, si racconta

Milano, 11 giu. (Adnkronos) - "Quell'anno scansai la morte, come sempre, ma non le manette. Le indagini condotte dal dottor Maurizio Romanelli della Direzione distrettuale antimafia di Milano mi misero in trappola. Lui fu l'unico in grado di incastrare la nostra famiglia, che per anni aveva portato avanti attivita' criminali di ogni tipo, traffici di droga e di armi principalmente. Tanti magistrati avevano provato a farci fuori, ma nessuno ci era riuscito". A parlare cosi' e' Emilio Di Giovine, figlio di Maria Serraino, il boss di piazza Prealpi a Milano responsabile di omicidi, traffico di droga e numerose evasioni negli anni Ottanta, poi pentito dagli anni Duemila. Ora Di Giovine si racconta a Ombretta Ingrasci' in "Confessioni di un padre" (Melampo editore), che verra' presentato stasera a Milano alle 21, in via Tenca 7. Insieme all'autrice intervengono, il giornalista Mario Portanova, il pm Maurizio Romanelli e Nando dalla Chiesa del Comitato antimafia del Comune di Milano, che parleranno delle trasformazioni della Milano criminale in questi ultimi vent'anni, citta' imprigionata tra vecchia e nuova 'ndrangheta. L'ex boss si rivela alla figlia attraverso una lettera fitta e coinvolgente, dove il ricordo della vita criminale si alterna a quello della nuova vita sotto protezione. E' la confessione di un uomo che e' stato a capo di una delle organizzazioni criminali piu' potenti al mondo: ai suoi luogotenenti ha ordinato omicidi, e' riuscito a fuggire dalle carceri di Milano, Barcellona e New York. Tutto questo fino al giorno in cui si e' reso conto che la vita criminale "si scioglieva come neve al sole", e ha deciso di pentirsi, sempre piu' lontano dall'identita' di boss e sempre piu' vicino a quella di padre. La testimonianza e' raccolta da Ombretta Ingrasci', che ripercorre gli incontri con il boss pentito e ne contestualizza la biografia all'interno delle vicende della Milano criminale.