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Archeologia: Palermo, danneggiato muro romano a Termini Imerese (2)

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(Adnkronos) - L'opera reticolata (Opus reticulatum o reticolatum) e' una tecnica edilizia romana tramite cui si realizza il paramento di un muro in opera cementizia. A Roma e nei dintorni fu utilizzata soprattutto a partire dalla prima meta' del I secolo a.C. e se ne continuo' l'uso ancora nella seconda meta' del II secolo d.C. L'Opus reticolatum si compone di blocchetti piramidali di dimensioni omogenee, disposti con il vertice verso il riempimento in Opus caementicium e la base quadrata inclinata di 45gradi a comporre il paramento, con un accostamento preciso fra un pezzo e l'altro. Spigoli e margini delle murature sono consolidate da catene in mattoni o in blocchi di pietra a sezione rettangolare. L'effetto finale sulla parete era quello di creare un reticolo regolare disposto in diagonale. Normalmente il paramento veniva rivestito da intonaco, ma in alcuni casi, dove ad esempio la vicinanza al mare (come nel caso di Termini) rendeva poco durevole l'intonaco applicato sulle pareti esterne, se ne sfruttarono anche le proprieta' decorative, alternando file di cubilia in tufo (giallastro o rossastro) e in selce nerastra. Da non dimenticare inoltre il suo grande potere antisismico. La tecnica edilizia si affermo' soprattutto nell'Italia centromeridionale e fu utilizzata in grandi edifici pubblici, come il Teatro di Pompeo a Roma (terminato nel 55 a.C.) e in numerosi edifici di Pompei ed Ercolano. L'Opus reticolatum fu usata fino alla meta' del II secolo d.C. Di quest'ultimo periodo si possono osservare resti notevoli per quantita' e qualita' nella Villa Adriana di Tivoli.

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