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Dal Tevere emerge un misterioso edificio di Epoca Imperiale

AdnKronos
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Roma, 13 lug. (AdnKronos) - Una fugace apparizione destinata a scomparire rapidamente così come è apparsa. E' questo il destino del misterioso edificio romano del IV secolo d.C. venuto alla luce a pochi passi da Ponte Milvio grazie ai lavori per posizionare un cavo dell'Acea, e destinato ad essere ricoperto per sempre, prima che le piene invernali del Tevere possano comprometterne la bellezza e la delicatezza. Una scoperta di grande valore archeologico che aggiunge un ulteriore tassello agli studi su quell'area della città: dopo il grande mausoleo ritrovato in prossimità della curva Nord dello Stadio Olimpico e altri elementi a ridosso di Ponte Milvio, infatti, "questo edificio testimonia l'importanza di questa parte della città in quegli anni", spiega Marina Piranomonte, archeologa della Soprintendenza Speciale di Roma e direttrice dei lavori di scavo. La scoperta è stata fatta nell'autunno del 2017 dai tecnici dell'Acea che stavano scavando in via Capoprati, qualche metro sotto la linea del Lungotevere, accanto alla pista ciclabile che costeggia il fiume, per il posizionamento di un cavo elettrico. A circa due metri di profondità è emersa una pavimentazione a mosaico, subito ispezionata dall'archeologo dell'Acea che segue gli scavi. Appena rilevata la presenza dei reperti sul luogo, la squadra di Acea ha immediatamente segnalato il ritrovamento alla Soprintendenza Speciale di Roma sospendendo momentaneamente i lavori. "Il cavo è stato poi collocato in un altro punto dove non c'erano rilevanze archeologiche", ha spiegato il soprintendente Francesco Prosperetti, sottolineando la continua e costante collaborazione con l'Acea. Lo scavo è stato completato grazie a un finanziamento della Soprintendenza, ha rivelato costruzioni del I - II secolo d.C., probabilmente a uso commerciale vista la presenza del fiume. Sopra queste, tra III e IV secolo, è stato edificato un complesso che si caratterizza per le ricche decorazioni marmoree e per la presenza di sepolture. I quattro ambienti che formano questo complesso e la vicina area sepolcrale si sono rivelati di difficile interpretazione, un vero enigma archeologico. "Tra le ipotesi al vaglio - spiega Piranomonte - c'è quella che propende per un luogo di culto con sepolture. A pochi metri da questo scavo, nell'area del mercatino di Ponte Milvio, è stata combattuta la famosa battaglia nel 312, della quale abbiamo trovato le armi in una recente campagna di scavi. L'anno dopo Costantino concesse la libertaà di culto, ma nelle decorazioni di questo edificio non abbiamo trovato tracce cristiane. Semmai - spiega l'archeologa - abbiamo trovato decorazioni marmore tipiche della 'curvomania', una moda diffusasi a Roma in quegli anni che prediligeva disegni curvilinei e floreali". E proprio per dare agli studiosi la possibilità di approfondire ulteriormente lo scavo catalogando i reperti, questi resteranno a loro disposizione ancora qualche giorno, prima di essere definitivamente ricoperti "per volere dell'Autorità di Bacino del Tevere - osserva Prosperetti - perché si trovano in un'area ad alto rischio idrogeologico e di espansione delle piene del fiume. Quella a noi visibile è solo una parte, l'altra è sepolta sotto il Lungotevere e quindi non scavabile. Per questo, quasi certamente la vera natura di questo edificio resterà un mistero", conclude il soprintendente.

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