Arte: in mostra scultura choc di una 15enne crocifissa (2)
(Adnkronos) - La terza ed ultima opera in mostra è "Capra!" (2012) scultura con la quale Messana vince il primo premio al X Pna del 2013. Esposta al Cassero nella sala miscellanea, attorniata dai ritratti della collezione permanente con i quali sembra dialogare. Si tratta di un busto d'uomo in vetroresina ricoperto di stoffa, ma con testa caprina. L'idea di quest'ultima opera prende spunto dalla prolungata esclamazione - Capra ! - pronunciata dal critico e storico dell'arte Vittorio Sgarbi. L'intento dell'artista con "Capra!" è la manifestazione della vera ignoranza, ovvero del rifiuto, da parte dell'umanità, di conoscere i drammi sociali che affliggono il nostro tempo. Ad un'attenta osservazione, sulla giacca è presente una sagoma rossa, riconoscibile come il leone, simbolo della Biennale di Venezia. Possiamo dunque attribuire un ulteriore significato all'opera mantenendo i connotati di critica, questa volta il bersaglio però è il mondo dell'arte, specificatamente l'ambiente delle biennali, luogo elitario e circoscritto. "I lavori di Fatima- spiega Alfonso Panzetta, direttore del Cassero - solo apparentemente sulla linea di ricerca provocatoria di Maurizio Cattelan, in diretto colloquio con la scultura otto-novecentesca nelle sale permanenti del Museo, rivitalizzano una delle più nobili funzioni che ha avuto l'arte a far capo dall'ultimo quarto del XIX secolo, quella di essere anche denuncia e urlo lancinante contro una società che pare aver perso i basilari fondamenti del rispetto e dell'armonia". Nata nel 1986 in Russia, ma siciliana d'adozione e formatasi poi come scultrice all'Accademia di Belle Arti di Firenze, Fatima Messana, vincitrice del primo premio di scultura al X Pna tenutosi nel 2013 a Bari, con le sue opere "shock", sarà la protagonista del primo di 3 eventi espositivi dedicati ad altrettanti giovani e apprezzati scultori nell'ambito del progetto "Sculpture Relay- al Cassero!", realizzato dal Comune di Montevarchi, Assessorato alla Cultura, curato dal direttore scientifico de "Il Cassero" Alfonso Panzetta e finanziato insieme alla Regione Toscana nell'ambito di "Toscanaincontemporanea 2013".