Scrittori: Manlio Cancogni festeggia 70 anni di matrimonio

domenica 24 febbraio 2013
Scrittori: Manlio Cancogni festeggia 70 anni di matrimonio
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Firenze, 22 feb. - (Adnkronos) - Lo scrittore e giornalista Manlio Cancogni festeggia 70 anni di matrimonio con la sua Rori e una televisione toscana celebra la ricorrenza temporale "Febbraio 1943-febbraio 2013". Una troupe di Tsd (in collaborazione con TvPrato e il settimanale delle diocesi Toscana Oggi) e' stata accolta in casa Cancogni, tra il mare e le Apuane, dove Manlio, 97 anni, e Rori, 89 anni, facendo un'eccezione al loro naturale riserbo, hanno reso possibile uno speciale di 40 minuti attraverso il quale i telespettatori diventeranno partecipi dei ricordi e dei sentimenti di questa "coppia di ferro". "Coppia di ferro - Una storia d'amore, libri, giornali e viaggi" e' infatti il titolo del programma della serie "Tsd eventi" in onda sul canale 85 del digitale terrestre in Toscana e in streaming sul sito www.tsdtv.it sabato 23 febbraio alle ore 21,20. Manlio Cancogni, vincitore del Premio Strega con il romanzo "Allegri, gioventu"' (1973) e il Premio Viareggio con "Quella strana felicita"' (1985), e la moglie Rori sono al vertice di una lunghissima storia d'amore basata sui valori umani e religiosi. Un affetto reciproco che, pur nella marcata diversita' dei caratteri, li ha portati a superare anche i dolori piu' acuti, come la perdita, vent'anni fa, di una figlia. Rori (il cui vero nome e' Maria Vittoria Vittori) non ha difficolta' a indicare il pregio che piu' ammira in Manlio: la bonta' innata e la generosita'. Una dote precipua che Manlio apprezza nella moglie? "Non so scegliere. Posso solo dire che non ho saputo, non so e non saprei fare a meno di lei". Nella casa sul lungomare di Tonfano, in Versilia, la vita scorre tranquilla, allietata dalle frequenti visite di parenti e amici. Anche davanti al televisore Rori e Manlio sono una accanto all'altro per vedere le partite di calcio. Ma - e' questa l'unica divergenza fra i due - il tifo bianconero di Rori si scontra puntualmente con l'astio anti-juventino dello scrittore "che risale - ci tiene a precisarlo - al 1926". Oltre che scrittore, Cancogni ha lavorato come giornalista per le piu' importanti testate e nel 1956 firmo' su "L'Espresso" un'inchiesta che fece epoca gia' fin dal titolo: "Capitale corrotta, uguale nazione infetta".