Libri: 'Paglietta napoletano', storie e curiosita' di principi del cavillo

domenica 9 settembre 2012
Libri: 'Paglietta napoletano', storie e curiosita' di principi del cavillo
2' di lettura

Roma, 8 set. - (Adnkronos) - 'A chi vattono e a chi promettono', maneggioni e 'ntrallazzaturi' ma anche mediatori raffinati. Sono i 'paglietta', gli avvocati che non esitano ad accendere ceri alle Madonne del vicolo pur di intascare scudi e denari. Figure-cerniere tra l'irraggiungibile latinorum del diritto vero, e il popolo che cerca giustizia e al Sud si affida sempre armi e bagagli 'a chi sape e conosce e po' trova' a chiave per apri' na porta 'nserrata'. I furbi sofisti allevati all'ombra del Vesuvio sono ugole piu' che coscienze, 'hanna campa purre lloro' e s'inventano il genere del pagliettismo, menando alle lunghe processi e sentenze, trovando arzigogoli, rimestando miserie o punteggiando cause con lampi di genio o trovate proverbiali. Nel Foro come tra le strade lastricate di pietra lavica, gli aneddoti su difese sulfuree e funambolismi giuridici, si sprecano. E cosi' le voci che rincorrono gli esegeti del codice fatto in casa. Napoli e' il paese degli avvocati, perche' ognuno sa raccontare un fatto e spende le sue tesi tra le aule di giustizia e i panni bianchi appesi ai balconi. Andrea Vitelli nel gustoso libro 'Il Paglietta napoletano. Spigolature e curiosita' di storia napoletana' (ed. Stamperia del Valentino, napoli, prefazione di Gerardo Picardo), li mette in scena con i loro lati comici ma anche truffaldini. Li fa parlare tra un prendere a cuore le ragioni di millenari torti subiti e una 'macriata' che sveglia dal torpore i rioni. Presso il popolo napoletano e' detto paglietta per l'abitudine degli avvocati del primo '900 a indossare il cappello di paglia rigida. Piu' comunemente e' detto, affettuosamente, o' scurnacchiato. Maestro della creanzella, il paglietta ha un suo calendario che si premura di indicare ai clienti per farli bussare alla porta di studio 'con i piedi', perche' le loro mani dovevano portare regali a Natale, a Pasqua e alle altre feste 'ricordebboli'. 'Da nobis clientes', il verbo dei principi del cavillo che vediamo districarsi con abilita' felina tra grida di popolo e capitoli angioini, prammatiche aragonesi e monacielli che fanno scherzi e mettono in croce pure la miserie.