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Mazzata-Imu su negozi e impresePagheranno il triplo di prima

Tra aumenti base e quelli dei Comuni, duro colpo alle attività economiche, già provate dalla crisi dei consumi

Matteo Legnani
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  Stangata-Imu in arrivo per negozi e immobili delle imprese, alle prese anche con recessione e crisi dei consumi. A loro le regole generali dell'imposta non risparmiano alcun rincaro e le scelte comunali non sembrano quasi mai riservare un trattamento "su misura". Risultato: per i negozi e gli uffici gli incrementi rispetto alle richieste avanzate dall'Ici fino allo scorso anno arrivano a superare il 240 per cento, mentre ai proprietari di capannoni industriali il debutto della nuova imposta municipale costerà fino al 155% in più. Primatista del rincaro, fra i grandi centri, è il Comune di Milano, che in questo calcolo è però penalizzato dal fatto che l'Ici fino al 2011 si è mantenuta a livelli decisamente più bassi rispetto alla media nazionale. Passare in un solo anno dal fondo alla cima della montagna della pressione fiscale sul mattone costerà ai proprietari di negozi nel capoluogo lombardo un aumento del 243%, mentre nel caso degli uffici la sassata è del 239%. L'Imu milanese chiederà invece il 154% in più dell'Ici ai titolari di centri commerciali e capannoni industriali.  Non tutto il super-aumento, comunque, si farà sentire al primo appuntamento alla cassa: l'acconto si pagherà ad aliquota standard, con incrementi medi del 90% per negozi e uffici e del 42% per capannoni e centri commerciali: il resto arriverà appena prima di Natale, con il saldo da versare entro il 17 dicembre.  

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