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L'autogol dell'Eurotower: azzera il tasso di interesse sui depositi e fa crollare le Borse. Bancari in profondo rosso a Milano

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Sul crollo dei listini non pesano soltanto le dichiarazioni di Draghi sulle prospettive economiche

Andrea Tempestini
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Chiusura di seduta in netto ribasso per la Borsa valori, precipitata nel pomeriggio dopo le dichiarazioni di Mario Draghi sulla debolezza della crescita. L'indice Ftse Mib segna così un calo del 2,03%, a 14.088 punti, dopo aver toccato anche un minimo del -3,6%, mentre l'All Share cede l'1,79%. Male le banche e i finanziari in genere. Riunione tutta giocata sulla riunione della Bce; mercato in panne durante la lunga mattinata di attesa, lieve rialzo subito dopo la decisione di ridurre i tassi di un quarto di punto, netto cedimento sulle parole di Draghi, secondo le crescenti incertezze pesano sulla fiducia. Male lo spread, risalito a 460 punti, con tassi dei Btp sopra il 6 per cento. Perché le banche perdono - Come detto, a pagare il dazio maggiore sono state le banche. E a pesare sugli istituti non sono state soltanto le dichiarazioni di Draghi circa le prospettive incerte sulla ripresa, ma anche le decisioni dell'Eurotower. La Bce non ha soltanto toccato i tassi dello 0,25% allo 0,75% (sotto il punto percentuale, non era mai accaduto prima). La Banca Centrale ha infatti azzerato - portandolo dallo 0,25% allo 0 per cento - il tasso di interesse sui depositi presso l'Eurotower: in soldoni, le banche del Vecchio Continente che affidano la loro liquidità al gigante di Francoforte non ottengono nemmeno un centesimo di interesse. Si tratta di un altra mazzata per le banche, che per rifinanziarsi e guadagnare potranno contare soltanto sull'attività di intermediazioni e non sugli interessi delle loro giacenze. Gli effetti hanno avuto immediate ripercussioni sui bancari a Piazza Affari:  Unicredit chiude sul -5%, Intesa a -4,4%, Ubi -4,8%, Monte Paschi -4,4 per cento.

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