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Squinzi, decreto sviluppo: "E' solo un aperitivo. Bisogna accelerare"

Giorgio Squinzi

Giorgio Squinzi, il leader degli industriali, torna all'attacco: "L'esecutivo deve accelerare. Se non diminuisce la pressione fiscale perde credibilità"

Andrea Tempestini
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Uno dei più fieri oppositori del governo Monti è il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi, che torna all'attacco. Nel mirino c'è il decreto sviluppo, che secondo il numero uno di Viale dell'Astronomi contiene "misure troppo timide che non vanno oltre l'aperitivo". Non possono, dunque, "saziare la fame delle imprese". Una battuta che boccia, senza appello, l'ennesimo provvedimento spot del governo. "Trovo tutto abbastanza timido - ha detto il leader degli industriali - . Lo considero un aperitivo, c'è molta timidezza: dobbiamo accelerare il passo". Quindi una seconda mazzata contro i tecnici e le loro tasse: "Il governo Monti sarebbe poco credibile se non alleggerisse il carico fiscale". Secondo Squinzi, oltre a una riforma fiscale, l'esecutivo deve intervenire riducendo tasse e cuneo fiscale per le imprese. "Sicuramente noi non staremo zitti - ha avvertito -. In questo momento ognuno deve fare il proprio dovere. Siamo pronti a impegnarci a fare tutto quello che è possibile fare, ma il governo non può chiederci di fare delle cose e poi defilarsi".

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