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Pensioni: la Fornero stanga pure ballerini, attori e minatori 

Sado Fornero in lacrime: vista da Benny

Riscritte le regole previdenziali per le categorie che si salvarono dalla riforma dello scorso novembre: nel mirino anche sportivi, poligrafici, piloti marittimi e spedizionieri

Andrea Tempestini
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  Ecco le ultime sorprese portate dal ministro Elsa Fornero, che riscrive le regole delle pensioni per tutte le categorie che non furono "stangate" dalla riforma dello scorso dicembre, quella approvata contestualmente al cosiddetto decreto "salva-Italia". Nello specifico, i "regalini" (poco graditi) riguardano ballerini ed attori. I primi dovranno ballare un anno in più (la loro giovane età pensionabile dovrebbe superare la soglia dei 45 anni, prevista fino ad oggi, per attestarsi a 46). L'addio al palcoscenico degli attori, invece, arriverà un anno più in là per gli uomini (si passa dai 63 ai 64 anni), mentre l'età pensionabile delle attrici passerà gradualmente dai 58 ai 64 anni. Medesima sorte attende anche i cantanti, gli sportivi, i piloti marittimi, i poligrafici, gli spedizionieri doganali e anche i minatori (smetteranno di scendere sottoterra non più a 55, ma a 56 anni). Che cosa è successo - Ieri, martedì 23 ottobre, il preconsiglio dei ministri ha esaminato uno schema di regolamento che nelle attese doveva riguardare le pensioni, ma soltanto quelle di militari e poliziotti. Invece, spiega l'articolo 12, "per ballerini e tersicorei si prevede l'aumento del requisito anagrafico...", mentre l'articolo 14 specifica che "la platea dei lavoratori iscritti al gruppo canto...", e infine l'articolo 7 parla dei "lavoratori di miniere, cave e torbiere". Il decreto salva-Italia, infatti, prevede l'armonizzazione dei settori Difesa e Sicurezza alle nuove regole sulle pensioni, ma la questione si trascina da mesi. Alla fine di ottobre scadrà il termine per l'armonizzazione: manca soltanto una settimana, e la Fornero ha deciso di sfruttare l'ultimo treno utile in senso legislativo per chiedere un sacrificio ai lavoratori che non erano stati toccati dalla riforma di dicembre.  

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