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Corte dei conti avverte il fisco:no uso disinvolto dei dati sui redditi

Matteo Legnani
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Il famigerato redditometro potrebbe essere solo il primo livello di quel "grande fratello fiscale" che l'Agenzia delle entrate sta mettendo in atto. E i prossimi livelli sono già allo studio. Tra questi il più preoccupante potrebbe essere un rating di fedelta' per i contribuenti, ossia una sorta di pagella con un punteggio di rischio sul comportamento fiscale dei singoli cittadini o delle attività economiche. In pratica, una vera e propria schedatura che verbbe affibbiata a ogni contribuente consentendo agli 007 del fisco di tenere più sotto controllo gli "elementi a rischio". E' quanto emerge dal rapporto conclusivo della commissione parlamentare di vigilanza sull'Anagrafe tributaria. "Si tratta - spiega la commissione - di un salto di qualità nell'attività di analisi e selezione dei contribuenti che si concretizza nell'applicazione di un 'risk score' generalizzato per ogni contribuente, sia esso persona fisica o persona non fisica, per avere una visione globale che consenta di focalizzare l'attenzione su tutte le manifestazioni a rilevanza fiscale".  Intanto, oggi, il vicedirettore dell'Agenzia delle Entrate, Marco Di Capua ha spiegato che il redditometro "interesserà situazioni in cui la spesa si discosta dal reddito di mille euro per dodici mesi l'anno". Cioè, di 12mila euro l'anno. Senza scaglioni in base al reddito. Un "limite", quello dei mille euro al mese di scostamento, che potrà creare fastidi anche a chi dichiara grosse cifre di reddito. Per esempio, è possibile che il contribuente che dichiara 100mila euro l'anno e li dichiara da anni e anni possa un anno sfondare il tetto dei 112 mila euro di spesa in un anno, avendo magari accumulato in banca un gruzzolo negli anni precedenti. E non si vede perchè debba essere tampinato dal fisco. Proprio sull'uso dei dati personali si è espressa oggi la Corte dei conti, che ha messo in guardia da "un uso disinvolto delle informazioni non verificate». Lo ha detto il presidente della Corte, Luigi Giampaolino, auspicando che gli uffici abbiano «massima attenzione e massima cautela» nell'uso dei dati. Questo perchè "esistono situazioni in cui la titolarità formale di utenze e canoni non coincide con coloro che ne supportano l'onere finanziario. In questi casi occorrerà che gli uffici procedano con grande attenzione per arrivare all'effettiva titolarità soggettiva".

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