Tari, arriva la tassa sui rifiuti: come e quanto si paga
Dopo la Tasi arriva un'altra mazzata sulla testa degli italiani. Stiamo parlando della Tari, la tassa sui rifiuti da pagare entro il 31 luglio. Insieme ai bollettini, i Comuni, cui spetta la riscossione del tributo, hanno cominciato a emanare le delibere nelle quali vengono definiti i criteri di calcolo dell'imposta, i coefficienti da applicare, sconti ed eventuali esenzioni, scadenze e modalità di pagamento. Ogni amministrazione comunale decide la tariffa e le sorprese non mancano: in alcune città le sorprese sono tutt'altro che piacevoli poiché si registrano aumenti del 15-20% rispetto alla vecchia Tares. Ma per capire quali saranno i costi e le modalità di pagamento serve chiarire alcuni punti. Il potere dei Comuni sull'imposta - Il regolamento comunale e le amministrazioni possono deliberare i criteri di determinazione delle tariffe; la classificazione delle categorie di attività con omogenea potenzialità di produzione di rifiuti; le eventuali riduzioni ed esenzioni, che tengano conto altresì della capacità contributiva della famiglia, anche attraverso l'applicazione dell'ISEE; l'individuazione di categorie di attività produttive di rifiuti speciali alle quali applicare, nell'obiettiva difficoltà di delimitare le superfici ove tali rifiuti si formano, percentuali di riduzione rispetto all'intera superficie su cui l'attività viene svolta. Chi paga la tassa - La Tari sarà pagata interamente da chi occupa a qualsiasi titolo l'immobile, ovvero da chi produca effettivamente i rifiuti, secondo il principio di ispirazione comunitaria del "chi inquina paga". E' escluso dal pagamento della Tari il detentore per meno di sei mesi nel corso dello stesso anno solare; in tal caso la Tari è dovuta soltanto dal possessore. Come si calcola la tassa? - La base imponibile da assoggettare a tassazione è individuata nella superficie calpestabile delle unità immobiliari iscritte nel catasto. La superficie assoggettabile alla Tari è pari all'80 per cento di quella catastale. Oltre alle dimensioni dell'immobile, nel calcolo sarà considerato anche il numero di persone che risiedono nell'immobile. Il margine dei Comuni sull'imposta - I comuni, per gli anni 2014 e 2015, potranno utilizzare coefficienti per la determinazione della Tari superiori o inferiori del 50% rispetto a metodo normalizzato, cioè l'insieme dei criteri e delle condizioni che devono essere rispettati per la determinazione della tariffa da parte degli enti locali. Su quali immobili si paga la Tari - La tassa è dovuta per il possesso o detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte, adibiti a qualsiasi uso, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Vengono invece escluse dalla Tari le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali non detenute o occupate in via esclusiva. Le rate - Il versamento della Tari va effettuato secondo il numero di rate e le scadenze di pagamento stabiliti dal comune, che deve consentire, di norma, almeno due rate a scadenza semestrale. È consentito il pagamento in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno. Numerosi Comuni hanno stabilito quattro rate, la prima delle quali entro il 16 giugno. Le altre tre scadenze stabilite ricadono il 31 luglio, il 30 settembre e il 30 novembre, quando avverrà anche il conguaglio al termine del versamento degli acconti. Cosa cambia se si paga a rate - Le rate in acconto saranno calcolate sulla base di quanto dovuto applicando le tariffe vigenti ai fini della Tares 2013, oltre al tributo provinciale. La quarta rata sarà calcolata sulla base dell'importo annuo dovuto a titolo di Tari 2014, tenuto conto delle tariffe definitive stabilite con l'apposita delibera dal quale saranno scomputati i pagamenti delle rate in acconto.