Pesca: Fava scrive a Martina, rischiamo di perdere 46 mln fondi Ue (2)
(Adnkronos) - Nella lettera Fava non tralascia la questione lombarda. "Non posso nemmeno accontentarmi del fatto che la Regione che amministro abbia già ampiamente certificato le risorse assegnateci per il 2014 (pari al 4% del budget nazionale) - scrive - perché le acque e i pesci non conoscono confini e il rilancio della spesa nazionale forse passa davvero per i consumatori e le imprese di acquacoltura e di trasformazione, a partire proprio dalla Lombardia, prima regione per consumi di pesce (Milano è il primo mercato ittico nazionale), e perché abbiamo in dotazione il 75% delle acque dolci del paese". L'obiettivo, non semplice, è anche quello di rilanciare la spesa. "Politicamente poco percorribile", per quanto sia l'ipotesi più gradita all'assessore Fava, "una riassegnazione delle risorse alle Regioni più performanti, visto che è frutto di un accordo ratificato nella Stato-Regioni". Ma "un intervento di pronta spesa, a regia nazionale, può essere una strada da percorrere, nell'interesse della tutela della risorse assegnate all'Italia". Il piano suggerito da Fava prevede di partire "dalla promozione del pesce d'acquacoltura, di acqua dolce e di mare. E a tale proposito, d'intesa con Api (l'Associazione piscicoltura italiana) e le principali imprese di acquacoltura, abbiamo steso un programma di educazione/promozione al consumo di pesce nelle scuole". Il programma "sarebbe da attuarsi - anticipa Fava - tramite un bando di gara gestito dal Mipaaf. Nella nostra ipotesi progettuale le risorse necessarie, 10 milioni di euro, sono reperite dai fondi rimanenti della programmazione Fep 2007/2013 e, in particolare, rimodulando le risorse a disposizione delle Regioni che hanno subito il disimpegno, e che hanno quindi dimostrato scarsa capacità di spesa".